Il calciomercato estivo non è ancora entrato nella sua fase più calda, ma il panorama delle panchine di Serie B si sta già delineando con contorni sempre più netti, non senza colpi di scena. L’ultima, in ordine di tempo, arriva da Pescara, dove Silvio Baldini ha sorpreso tutti rassegnando le dimissioni. Un addio inaspettato, motivato da una profonda riflessione personale che il tecnico ha voluto condividere, offrendo uno spaccato intimo del suo rapporto con il calcio e con la piazza abruzzese. In un contesto di grande fermento, che vede anche il Catanzaro tra le protagoniste con l’approdo di Alberto Aquilani, il campionato cadetto si prepara a una nuova stagione ricca di volti nuovi e ambizioni rinnovate.
L’addio a Pescara: le ragioni di Baldini, tra “magia spenta” e coerenza personale
Le parole di Silvio Baldini risuonano con la consueta schiettezza, spiegando una decisione che ha spiazzato l’ambiente pescarese. “È stata una stagione fantastica, a Pescara ho ritrovato tutte le condizioni per poter vivere i miei sogni e abbiamo vinto”, ha dichiarato il tecnico, rievocando con orgoglio un’annata di successi. Baldini ha elogiato il supporto ricevuto dal presidente Daniele Sebastiani e dal direttore Pasquale Foggia, sottolineando il comune obiettivo raggiunto: “Abbiamo riportato questa bellissima piazza dove merita, abbiamo riportato 20mila persone allo stadio e io ho vestito per un anno intero la tuta del Pescara con orgoglio”.
Eppure, dietro il trionfo, si celava un malessere. “Dopo la festa e i complimenti però qualcosa si è spento, non sento più quella magia e quella follia per poter cavalcare i miei sogni”, ha confessato Baldini, rivelando una scelta di vita prima ancora che professionale. “Ho guardato la mia famiglia, ho parlato con mia moglie e i miei figli, abbiamo deciso che è meglio fermarsi. Il mio calcio è questo, non mi piace fare le cose forzate, se non sento qualcosa dentro di speciale preferisco non allenare, perché non sono uno che prende in giro le persone”. Una filosofia di vita e di lavoro che lo porta a rinunciare alla panchina del Pescara, con la promessa di non allenare altre squadre fino a gennaio e la speranza di “tornare in panchina” solo quando si creeranno “le condizioni giuste”. L’addio è anche un messaggio di affetto: “mi tengo il ricordo di un anno bellissimo, di tante belle persone che ho incontrato e di calciatori perbene che faranno carriera. Forza Pescara”.
Il panorama cadetto: tra conferme, rivoluzioni e le nuove guide tecniche, dal Palermo al Catanzaro
Con la fine della querelle legata alla penalizzazione del Brescia, il campionato di Serie B inizia a prendere forma. In attesa del verdetto dei playout tra Salernitana e Sampdoria, le altre diciannove squadre si sono già tuffate a capofitto nella ridefinizione delle proprie guide tecniche. Le retrocesse dalla Serie A, Empoli, Venezia e Monza, si avviano verso una vera e propria rivoluzione in panchina: i toscani hanno già puntato su Guido Pagliuca, ex Juve Stabia, mentre per le quattro neopromosse, solo la Virtus Entella cambierà con certezza il proprio allenatore.
Nel frattempo, sono già diverse le ufficialità che ridisegnano la mappa delle panchine più prestigiose della categoria. Il Palermo ha annunciato Filippo Inzaghi, un nome di peso per le ambizioni rosanero. E il Sud Italia, in particolare, è stato teatro di importanti movimenti: il Bari ha scelto Fabio Caserta per la sua panchina, mentre il Catanzaro ha affidato il timone ad Alberto Aquilani, un profilo giovane e dalle idee di gioco ben definite. Infine, la Juve Stabia, fresca di promozione, ha optato per una scommessa, annunciando Ignazio Abate alla guida.
Tutte le panchine della B: un quadro tra certezze e incognite in vista della prossima stagione
Il quadro completo delle panchine di Serie B si presenta così, con alcune situazioni già definite e altre ancora in via di definizione, a testimonianza di un campionato che si preannuncia, come sempre, all’insegna dell’equilibrio e delle sorprese:
L’Avellino proseguirà con Raffaele Biancolino, mentre la Carrarese conferma Antonio Calabro. Il Cesena è praticamente certo della guida di Michele Mignani al 99%, lasciando un minimo 1% ad altre ipotesi. Per il Frosinone, la situazione è più fluida, con percentuali divise tra Coppitelli (30%), Vivarini(20%), Greco (15%), Gorgone (15%) e un 20% di altre opzioni. Il Mantova riparte da Davide Possanzini, il Modena da Andrea Sottil, e il Monza da Paolo Bianco. A Padova la fiducia è per Matteo Andreoletti, la Reggiana conferma Davide Dionigi, lo Spezia Luca D’Angelo e il Sudtirol Fabrizio Castori. Infine, il Venezia vede Giovanni Stroppa in forte pole position (90%) su Fabio Pecchia (10%), mentre la Virtus Entella valuta Andrea Chiappella (80%) su William Viali (10%) e Massimo Brambilla (10%). L’unica vera incognita, al momento, resta proprio la panchina del Pescara dopo l’inatteso addio di Baldini.
Un campionato di Serie B sempre più imprevedibile, partendo dalla guida tecnica
Il valzer delle panchine in Serie B è un segnale chiaro di quanto le società stiano cercando la giusta alchimia tra le ambizioni e la visione tattica. Le scelte operate, da quelle coraggiose su giovani promettenti come Alberto Aquilani al Catanzaro e Ignazio Abate alla Juve Stabia, a quelle su profili esperti e vincenti come Filippo Inzaghi al Palermo e Fabio Caserta al Bari, delineano un campionato che si preannuncia ancora più affascinante. L’equilibrio, come sottolineato da tanti addetti ai lavori, sarà la parola chiave, e la guida tecnica sarà, ancora una volta, un fattore determinante per il successo in una categoria dove le sorprese sono sempre dietro l’angolo.