18 novembre 1984 – 26 novembre 2023: a distanza di ormai 39 anni dal derby che causò la brusca rottura dei buoni rapporti che intercorrevano tra le due tifoserie, si cerca ancora di indagare sulle cause che quel giorno scatenarono gravi incidenti dentro e soprattutto fuori lo stadio. Il derby non si giocava da oltre vent’anni durante i quali il Catanzaro aveva vissuto il suo momento più esaltante tra tanti prestigiosi risultati quali tre promozioni in serie A, sette campionati disputati nella massima serie, una finalissima e due semifinali di Coppa Italia, vittorie prestigiose, in casa e fuori, contro tutte le grandi del campionato italiano e addirittura uno storico primo posto in classifica dopo le prime cinque giornate nel 1980-81. Tutto ciò aveva portato tutta la regione a tifare Catanzaro, e soprattutto la provincia di Cosenza, dove tantissimi erano anche i club nati a supporto dei giallorossi. Nei giorni immediatamente precedenti la partita che sanciva il ritorno del derby, erano stati tanti anche gli inviti da parte catanzarese ai cosentini a seguire la loro squadra all’allora stadio Comunale, anche da parte del sindaco dell’ epoca. Inviti che erano stati raccolti da circa 5.000 cosentini che avevano assiepato il settore ospiti e non solo. Ma già nel prepartita si era capito che qualcosa non sarebbe andato come sperato. Ecco la testuale ricostruzione effettuata nei giorni scorsi dal sito cosentino “Iacchite” che dopo aver citato proprio gli inviti pervenuti da Catanzaro dice: “18 novembre 1984 purtroppo i tifosi cosentini si accorgono presto di essere rimasti vittime di un clamoroso “trappolone” da parte dei cugini. L’imponente carovana rossoblù (centinaia di pullman e auto private hanno portato a Catanzaro cinquemila supporter) viene fatta oggetto di vili sassaiole e di basse provocazioni. Quanto basta per determinare un’adeguata reazione.
Si accendono incidenti e scontri, sedati a fatica dalle forze dell’ordine. All’ingresso delle squadre in campo la situazione precipita per l’esposizione di uno striscione nella curva giallorossa (“Ma lo sanno le vostre mamme che siete qui?”) che fa letteralmente andare in bestia i cosentini.
Sul campo il Cosenza prende tre gol e sullo 0-3 molti ultrà cosentini decidono di lasciare lo stadio e di abbandonarsi a gesti di vandalismo e teppismo. (in realtà la gara terminò 4-1 n.d.r.). Gli scontri si protrarranno per ore. Il bilancio dei feriti e dei danneggiamenti è disastroso. Decenni di anni di rapporti complessivamente cavallereschi tra le due città vengono completamente vanificati”.
È questa la verità sui fatti di quel lontano giorno? Non crediamo, riteniamo piuttosto che ci possa essere stato qualche antefatto, qualche dissidio tra i gruppi ultra’ che possa aver portato alla realizzazione dei contestati striscioni offensivi (noi ne ricordiamo anche un altro che citava “noi dove non sarete mai voi”). All’ uscita dallo stadio tantissime le autovetture danneggiate da parte dei cosentini che rientravano ai pullman e alla stazione della “Calabro-Lucana”. Due anni dopo le stesse scene si ripetono fedelmente dopo la nuova vittoria dei giallorossi con la tripletta di Massimo Palanca. L’antefatto di cui dicevamo potrebbe risalire a qualche anno prima, quando durante un concerto di un gruppo rock allo stadio di Catanzaro, scoppio’ una rissa tra due gruppi di ragazzi cosentini e catanzaresi, che quel giorno se le “promisero” le per una futura occasione. Un’ altra versione fa risalire invece l’inizio della rivalità in occasione di una partita, Catanzaro-Cagliari, di serie A disputata sul neutro di Cosenza in occasione dell’ ultimo campionato disputato in serie A dai giallorossi, stagione 1982/83, quindi appena un anno e mezzo prima. Quel giorno una parte del pubblico cosentino, fino ad allora sempre rispettoso dei corregionali, ebbe qualche scontro verbale con i tifosi del Catanzaro. Quale la verità? Forse è proprio questa, o forse no. Fatto sta che ormai ci sembra anacronistico parlarne ancora. Occorre guardare avanti e vivere il derby con sana rivalità ma senza eccessi. Occorre dimostrare all’ Italia intera che i tifosi calabresi sono persone passionali ma civili. Forza Calabria, e naturalmente che vinca il migliore (cioè il nostro Catanzaro!).
Torna il derby più atteso, ma quali i motivi storici della rivalità? Proviamo a ricostruire i fatti
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