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venerdì 31 Ottobre 2025

Vivarini riabbraccia Biasci e Sounas: “Ragazzi eccezionali, che emozione”

Martedì sera, allo stadio Adriatico di Pescara, il calcio ha regalato uno di quei momenti che vanno oltre il risultato finale. Nel pareggio per 1-1 tra Pescara e Avellino, valido per la decima giornata di Serie B, si è consumato un emozionante ritrovo tra protagonisti di una delle pagine più luminose della storia recente del CatanzaroVincenzo Vivarini, oggi sulla panchina biancazzurra, ha ritrovato dall’altra parte del campo Dimitrios Sounas, schierato titolare, e Tommaso Biasci, subentrato nella ripresa con la maglia irpina. Un abbraccio a fine gara, sguardi complici e parole cariche di affetto hanno suggellato un legame forgiato nelle stagioni calabresi, quando insieme hanno scritto un’epopea indimenticabile culminata nella promozione in Serie B con cinque giornate d’anticipo e in uno storico quinto posto alla prima stagione tra i cadetti.

Le dichiarazioni rilasciate da Vivarini nel post-partita ai microfoni di Prima Tivvù trasudano stima e nostalgia: “A fine partita sono venuti a salutarmi nello spogliatoio, abbiamo rivissuto i nostri ricordi insieme, sono due ragazzi eccezionali”. Parole semplici ma dense di significato, che raccontano un rapporto umano prima ancora che professionale. Il tecnico pescarese non ha nascosto il rammarico di non aver potuto trattenere con sé quei talenti che tanto bene hanno fatto in giallorosso: “Sounas è un ragazzo straordinario, non a caso ha vinto tanti campionati. Ha capacità di leggere le situazioni in campo e di gestire la palla come pochi. A lui e a Biasci auguro il meglio”. Sul centravanti toscano, poi, il pensiero si fa ancora più vivido: “Dentro di me ho pensato: menomale che non ha giocato dall’inizio perché altrimenti mi avrebbe fatto gol… Tommaso ha grandi potenzialità, lo avrei voluto con me a Pescara ma non abbiamo potuto prenderlo”.​

L’epopea del Catanzaro tra record e gloria

Per comprendere appieno il valore di quel legame bisogna tornare indietro alla stagione 2022-2023, quando il Catanzaro di Vivarini ha dominato il girone C di Serie C con numeri da categoria superiore. La squadra calabrese ha chiuso il campionato con 96 punti, un record assoluto nella storia della terza serie italiana, impreziosito da 102 gol segnati e appena 21 subiti. Un’autentica macchina da guerra che ha ottenuto la promozione con cinque turni d’anticipo, riportando il Catanzaro in Serie B dopo diciassette anni di assenza. Vivarini, subentrato a novembre 2021 al posto di Antonio Calabro, ha costruito una macchina perfetta, capace di stabilire primati che ancora oggi resistono e che fanno da riferimento per le squadre di terza serie.

In quella cavalcata trionfale, Biasci e Sounas sono stati pedine fondamentali. Il centravanti toscano ha messo a segno numeri impressionanti con la maglia giallorossa: nelle sue 136 presenze complessive ha realizzato 44 reti e fornito 13 assist, diventando uno dei punti di riferimento offensivi del Catanzaro anche nelle successive stagioni in Serie B. Sounas, dal canto suo, ha rappresentato il metronomo della mediana calabrese, capace di dettare tempi e geometrie con una visione di gioco superiore. Il greco ha collezionato 93 presenze con i colori giallorossi, arricchite da 15 gol e 12 assist, numeri che testimoniano l’impatto decisivo di un centrocampista completo.

Il bomber della salvezza e oltre

Ma l’avventura non si è conclusa con la promozione. Nella stagione 2023-2024, il primo anno in Serie B dopo la lunga assenza, il Catanzaro ha stupito ancora. Sotto la guida di Vivarini, la squadra calabrese ha chiuso al quinto posto in classifica, qualificandosi ai playoff e sfiorando l’impresa della Serie A. Un piazzamento straordinario per una neopromossa, ottenuto grazie a un gioco propositivo e a una solidità di squadra che ha fatto del Catanzaro una delle sorprese più belle del torneo cadetto. La corsa si è fermata solo in semifinale playoff contro la Cremonese, al termine di una cavalcata che aveva visto i giallorossi non scendere mai sotto il settimo posto dalla seconda giornata fino al termine della stagione.

Biasci è stato protagonista assoluto di quella stagione magica. Il centravanti toscano ha chiuso con 11 gol complessivi tra campionato e playoff, risultando spesso determinante per punti pesanti lungo l’arco della stagione. Sei reti sono arrivate in trasferta, testimonianza della sua capacità di incidere anche nei campi più difficili. Insieme a Pietro Iemmello, Biasci ha formato una delle coppie d’attacco più prolifiche della Serie B 2023-2024, seconda solo al tandem Pohjanpalo-Gytkjaer del Venezia. Sounas, invece, ha continuato a dispensare assist e geometrie preziose, confermando di saper leggere le situazioni di gioco meglio di molti altri. Quel quinto posto ha rappresentato l’apice di un ciclo vincente che si è interrotto nell’estate 2024, quando Vivarini e il Catanzaro hanno deciso di separarsi consensualmente dopo tre anni di sodalizio.

Destini che si rincorrono in Serie B

Oggi, a oltre un anno di distanza da quella separazione, i destini di Vivarini, Biasci e Sounas si sono nuovamente incrociati, seppur con maglie diverse. Il tecnico abruzzese guida un Pescara che cerca di risollevarsi in classifica dopo un avvio di stagione complicato, mentre i due ex giallorossi vestono i colori dell’Avellino, altra piazza ambiziosa del girone cadetto. All’Adriatico, Sounas è partito titolare nel centrocampo a tre di Biancolino, mentre Biasci è subentrato al 66′ al posto dello stesso greco, quando l’Avellino era sotto di un gol. Una scelta che testimonia la fiducia del tecnico irpino nell’attaccante toscano, capace ancora oggi di essere decisivo negli episodi che contano.

Il pareggio per 1-1 maturato all’Adriatico ha lasciato qualche rimpianto a Vivarini, convinto che la sua squadra avrebbe meritato la vittoria: “È stata una bella partita da entrambe le parti, giocata bene sia da noi che dall’Avellino. Sicuramente resta il rammarico per non aver trovato il secondo gol”. Ma al di là del risultato sportivo, quella serata ha regalato un momento di autentica umanità. L’abbraccio nello spogliatoio, le risate e i ricordi condivisi hanno testimoniato come certi legami vadano oltre la maglia che si indossa. Vivarini ha creato a Catanzaro non solo una squadra vincente, ma una famiglia unita da obiettivi comuni e valori condivisi. E quei valori continuano a vivere anche oggi, a distanza di tempo e chilometri, ogni volta che i protagonisti di quell’epopea si ritrovano.​​

Il campionato di Serie B proseguirà con le sue battaglie quotidiane, ma quella serata all’Adriatico rimarrà nella memoria come un piccolo, prezioso frammento di storia calcistica. Perché il calcio, quando è vissuto con passione e autenticità, regala emozioni che trascendono il novantesimo minuto. E l’incontro tra Vivarini, Biasci e Sounas ne è stata l’ennesima, splendida dimostrazione.

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