Il Cosenza Calcio si trova oggi al centro di una grave controversia disciplinare che potrebbe portare a significative penalizzazioni per il club rossoblù. Il Procuratore Federale, agendo in seguito alla segnalazione della Co.Vi.So.C. (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio), ha deferito la società presieduta da Eugenio Guarascio al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare. Anche Roberta Anania, all’epoca consigliere delegato e rappresentante legale pro tempore del club, è stata deferita.
Le accuse sono pesanti e riguardano il mancato versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai tesserati del club per le mensilità di aprile e maggio 2024. Secondo il comunicato ufficiale, il Cosenza Calcio è stato ritenuto responsabile di “aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza, per non aver provveduto entro il termine del 1° luglio 2024 al versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi INPS relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di aprile e maggio 2024”.
La situazione si aggrava ulteriormente con l’accusa di aver depositato presso la Co.Vi.So.C., in data 1° luglio 2024, una dichiarazione contenente informazioni non veritiere. Questo atto rappresenta una chiara violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza, gettando un’ombra sulla gestione amministrativa del club.
Un’altra violazione
Un’altra violazione rilevante riguarda il mancato versamento delle ritenute IRPEF relative agli incentivi all’esodo per alcuni tesserati in scadenza nella mensilità di aprile 2024. Anche in questo caso, il club avrebbe depositato una dichiarazione con informazioni non veritiere, aggravando ulteriormente la propria posizione disciplinare.
Il deferimento al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare mette il Cosenza Calcio di fronte alla possibilità di subire una sanzione disciplinare significativa, secondo le normative federali vigenti. Le possibili sanzioni potrebbero variare dalla multa alla penalizzazione di punti in classifica, fino all’esclusione dai campionati, a seconda della gravità delle violazioni riscontrate e delle decisioni del tribunale.
Questa situazione rappresenta un duro colpo per il club calabrese, che deve ora affrontare non solo le conseguenze legali e finanziarie delle proprie azioni, ma anche l’inevitabile impatto negativo sull’immagine e sulla reputazione della società.
La posizione di Guarascio e del Cosenza
Il presidente Eugenio Guarascio e la dirigenza del Cosenza Calcio si trovano in una posizione critica e dovranno rispondere alle accuse mosse dal Procuratore Federale. Sarà fondamentale per il club adottare misure correttive immediate e trasparenti per ristabilire la fiducia degli organi federali e dei tifosi.
In questo contesto, è importante sottolineare che il Cosenza Calcio ha la possibilità di difendersi e di presentare la propria versione dei fatti al Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare. La trasparenza e la collaborazione con le autorità federali saranno essenziali per cercare di mitigare le possibili sanzioni e per dimostrare la volontà del club di rispettare le normative vigenti.
In conclusione, il deferimento per il mancato versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi Inps rappresenta un momento cruciale per il Cosenza Calcio. La società dovrà affrontare con determinazione e trasparenza le accuse mosse e cercare di risolvere la situazione nel miglior modo possibile per evitare gravi penalizzazioni. Il futuro del club dipende ora dalla capacità della dirigenza di gestire questa crisi e di ripristinare la fiducia nei confronti degli organi federali e dei propri sostenitori.