Calma e fiducia
I numeri a volte possono significare tanto, a volte poco. Nel caso del Catanzaro sembrano parlare chiaro. Dopo cinque partite, di cui tre al Ceravolo, i numeri dicono di una sola vittoria e quattro pareggi, ma dicono soprattutto di una maledetta difficoltà a trovare la via della rete, in continuità con lo scorso campionato.
Ieri sera col Catania, così come nella precedente gara interna col Potenza, da segnalare una seconda parte della gara giocata molto meglio della prima, con maggiore intensità e padronanza della partita. Ma senza riuscire a trovare la via della rete. In effetti, dopo le prime tre reti nella gara d’esordio, nelle quattro gare successive si sono realizzati solo due gol su altrettanti calci di rigore generosamente (occorre ammetterlo) accordati dai direttori di gara. Mister Calabro, a dire il vero, le ha provate tutte ieri. Ha messo in campo Bombagi e poi anche Cianci e Curiale, snaturando anche quello che è il suo credo calcistico, ma è servito a ben poco. Che dire in conclusione? Attendiamo e speriamo. Magari proprio ad Avellino, giovedì sera, potrebbe riaccadere che ci si sblocchi psicologicamente proprio come lo scorso anno, con il 3-1 ottenuto al Partenio. Calma e gesso quindi, e soprattutto fiducia, per i processi c’è ancora tempo. In fondo, il campionato di quest’anno sembra molto più equilibrato degli ultimi tre, e il ruolo di squadra leader deve essere ancora essere assegnato. Speriamo bene.
Foto: US Catanzaro 1929