Il calcio, si sa, è passione pura (noi di Passione Catanzaro lo sappiamo bene), e questa passione si esprime spesso in modo viscerale, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto. È il caso del Catanzaro, la cui stagione non è iniziata, dal punto di vista di gioco e classifica, come molti tifosi speravano. Sui social, l’hashtag #CasertaOut è diventato un grido di una parte della tifoseria, un segnale di un malessere che serpeggia tra alcuni supporter giallorossi. Ma dietro a questa delusione, si nasconde una realtà più complessa, fatta di assenze importanti e di un percorso di crescita che richiede pazienza.
La sconfitta contro il Cesena ha rappresentato un duro colpo per il morale della squadra e dei suoi tifosi. Dopo il triplice fischio, il tam-tam sui social è iniziato immediatamente: commenti duri, critiche accese e quell’hashtag, #CasertaOut, che rimbomba come un eco di insoddisfazione. “Non si può continuare così”, scrivono in molti, “Questa squadra ha bisogno di una svolta”. Eppure, c’è una sensazione che va oltre la rabbia: una frustrazione mista a impotenza, perché la voglia di vedere il Catanzaro vincere è tanta, ma i risultati faticano ad arrivare.
Non si può negare che l’inizio di campionato del Catanzaro sia stato sottotono. Due soli punti nelle prime due partite in casa e una sconfitta pesante contro il Cesena sono difficili da digerire. Ma fermarsi a queste prime battute potrebbe essere un errore. Fabio Caserta, l’allenatore al centro della bufera, ha dimostrato di essere un tecnico capace negli scorsi anni, come testimoniano le esperienze sulle panchine di Juve Stabia, Perugia e Benevento. “Non abbiamo approcciato bene la gara”, ha ammesso Caserta con onestà dopo il match contro il Cesena, un’autocritica che testimonia la sua consapevolezza delle difficoltà attuali.
A complicare ulteriormente la situazione, ci sono state le assenze di giocatori chiave. Nella prima giornata, mancavano all’appello elementi fondamentali come Scognamillo e Pittarello. E non è finita qui: Koutsoupias e Compagnon sono ancora ai box, e Brignola è stato assente per squalifica. Questi sono tasselli importanti nello scacchiere del Catanzaro, giocatori che, una volta recuperati, potrebbero fare la differenza.
Non dimentichiamo poi i nuovi acquisti: Seck e Cassandro, arrivati da pochissimo, devono ancora integrarsi completamente negli schemi della squadra, mentre Buso non ha nemmeno esordito. È chiaro che il Catanzaro che vediamo oggi è una squadra in costruzione, non ancora nella sua forma migliore.
In un calcio sempre più orientato all’immediato, alla vittoria “qui e ora”, è difficile chiedere pazienza. Eppure, è proprio ciò di cui il Catanzaro ha bisogno. La stagione è ancora lunga, e Fabio Caserta ha dimostrato di avere la competenza per riportare la squadra sui binari giusti. Ma per farlo, avrà bisogno del sostegno di tutti, tifosi compresi.
“L’importante è pensare subito alla prossima partita”, ha detto Caserta dopo la sconfitta con il Cesena, sottolineando l’importanza di non soffermarsi sugli errori, ma di guardare avanti. Una mentalità che, se sposata da tutto l’ambiente, potrebbe davvero fare la differenza nel lungo periodo.
L’hashtag #CasertaOut è un segnale di malcontento, ma non deve diventare un marchio indelebile. Dietro ogni partita ci sono episodi, scelte, circostanze che vanno oltre il semplice risultato. E se è vero che le critiche sono parte del gioco, è altrettanto vero che il calcio vive di cicli, di momenti, e che spesso quelli difficili sono preludio a grandi successi.
La strada è ancora lunga, e il Catanzaro ha tutte le carte in regola per rialzarsi. Con il ritorno degli infortunati, l’integrazione dei nuovi arrivi e il sostegno di una tifoseria che, nonostante tutto, non smette di amare i propri colori, la squadra potrebbe presto tornare a far sognare. Ma per ora, la parola d’ordine deve essere una sola: pazienza.
È giusto criticare quando le cose non vanno, ma è altrettanto giusto sostenere nei momenti di difficoltà. Fabio Caserta, il suo staff, la società e i giocatori giallorossi stanno lavorando duramente per portare il Catanzaro dove merita di essere. E se il cammino è accidentato, non significa che non porterà a destinazione.
Perciò, mentre l’hashtag #CasertaOut continua a fare il giro dei social, è bene ricordare che il calcio è fatto di emozioni, ma anche di tempo e dedizione. E chissà che, alla fine, non siano proprio questi momenti difficili a rendere ancora più dolce la gioia del successo.