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martedì 14 Ottobre 2025

Cisse, che spreco: protagonista col Catanzaro, in tribuna in azzurro

La domanda che molti tifosi del Catanzaro si pongono è più che legittima: che senso ha convocare Alphadjo Cisse nell’Italia Under 21 per lasciarlo in tribuna per entrambe le partite contro Svezia e Armenia? Il centrocampista classe 2006, in prestito dal Verona, ha vissuto la sua esperienza in azzurro da semplice spettatore, mentre al Ceravolo avrebbe potuto lavorare con Alberto Aquilani in una fase cruciale della stagione.​

La convocazione che non ha portato minuti

Quando il 5 ottobre è arrivata la prima chiamata di Silvio Baldini per le qualificazioni agli Europei Under 21, l’entusiasmo era palpabile. Cisse si univa ad altri esordienti come Fortini, Dellavalle e Faticanti, pronto a mettersi in mostra sul palcoscenico della Nazionale. La realtà, però, si è rivelata ben diversa dalle aspettative.​

Contro la Svezia del 10 ottobre a Cesena, nelle formazioni ufficiali non c’era traccia del giocatore del Catanzaro: Palmisani in porta, Pisilli-Lipani-Ndour a centrocampo, con Cisse che guardava dalla tribuna l’agevole 4-0 azzurro. Stessa storia quattro giorni dopo, questa sera, a Cremona contro l’Armenia: ancora tribuna, senza nemmeno l’opportunità di sedersi in panchina.​

Il paradosso della convocazione

Lo stesso Baldini ha ammesso il paradosso in conferenza stampa: “L’unica ingiustizia è dovere mandare in tribuna chi potrebbe tranquillamente giocare”. Una dichiarazione che suona quasi beffarda per chi, come Cisse, ha viaggiato con la Nazionale per dieci giorni senza mai toccare il pallone in gara. Il tecnico ha poi aggiunto che “le partite non si giocano più in undici ma in sedici”, ma evidentemente non in venticinque come i convocati.​

Noi di PassioneCatanzaro.it abbiamo sintetizzato la situazione con il titolo “Bashi protagonista in Europa, Cisse spettatore”, evidenziando il contrasto tra l’esperienza del compagno albanese, sceso regolarmente in campo, e quella del centrocampista giallorosso.​

Cosa ha perso il Catanzaro

Mentre Cisse restava in tribuna, a Giovino si lavorava intensamente. Il Catanzaro ha sfruttato la pausa per preparare la sfida contro il Padova dopo un inizio di stagione complicato, con zero vittorie in campionato. Aquilani aveva bisogno di tutti i suoi uomini per invertire la rotta, ma ha dovuto fare a meno di tre nazionali: oltre a Cisse, anche Liberali (impegnato ai Mondiali Under 20) e Bashi con l’Albania.​

La differenza è evidente: Bashi ha giocato con la sua Nazionale, Liberali stava disputando un Mondiale, mentre Cisse ha semplicemente occupato un posto in tribuna che avrebbe potuto essere di chiunque altro. Dieci giorni di allenamenti persi con il gruppo, in un momento in cui ogni seduta conta per costruire meccanismi e automatismi.​

Le prestazioni in campionato di Alphadjo Cisse

Il paradosso è ancora più stridente se si considera il rendimento straordinario di Cisse con la maglia del Catanzaro. Il giovane centrocampista ha collezionato 542 minuti nelle prime sette giornate di Serie B, segnando 3 gol e risultando uno degli uomini più utilizzati da Aquilani. Le sue prestazioni sono state più che convincenti per meritare la convocazione di Baldini, ma evidentemente non abbastanza da concedergli almeno uno spezzone contro un’Armenia ultima nel girone a zero punti.

Con 22 reti in 67 presenze complessive nella Primavera del Verona e 4 presenze in prima squadra già nel curriculum, Cisse rappresenta uno dei talenti più interessanti della rosa giallorossa. Un profilo che meriterebbe minutaggio anche in Nazionale, non solo una convocazione di facciata che gli ha fatto perdere dieci giorni preziosi di lavoro a Giovino.

Il dilemma delle convocazioni giovani

La vicenda riapre il dibattito sulle convocazioni nelle giovanili: ha senso chiamare 25 giocatori sapendo che 5-6 resteranno sistematicamente in tribuna? Baldini stesso ha definito un'”ingiustizia” dover escludere ragazzi che potrebbero giocare, ma la soluzione non sarebbe semplicemente convocare meno giocatori e lasciarli ai club per allenamenti più proficui?​

Per società come il Catanzaro, impegnate nella difficile Serie B, ogni sessione di allenamento è preziosa. Aquilani sta costruendo una squadra che deve trovare la prima vittoria stagionale, e avere Cisse a disposizione per una settimana e mezza avrebbe sicuramente giovato più che tenerlo fermo in tribuna a Cesena e Cremona.​

Un’esperienza comunque formativa?

C’è chi sostiene che anche stare in ritiro con la Nazionale, pur senza giocare, sia formativo: si respira un’atmosfera diversa, si lavora con compagni di alto livello, si assorbe la mentalità azzurra. Argomenti validi, ma che reggono fino a un certo punto quando si parla di un solo ritiro e zero minuti giocati.

La convocazione avrebbe avuto senso se Baldini avesse dato a Cisse almeno un’opportunità, magari negli ultimi venti minuti contro l’Armenia quando la partita era già indirizzata. Invece nulla, nemmeno un assaggio di campo, trasformando quella che doveva essere una soddisfazione in un’occasione mancata sia per il giocatore che per il Catanzaro.​

Guardando avanti

Ora Cisse rientrerà a Catanzaro e potrà finalmente lavorare con continuità agli ordini di Aquilani in vista del ciclo di partite cruciali che attende i giallorossi. La speranza è che questa prima esperienza in Nazionale, per quanto deludente sul piano pratico, possa motivarlo ulteriormente a fare bene in Serie B per meritarsi non solo una convocazione, ma anche minuti veri la prossima volta.​

La domanda resta sul tavolo: per un giocatore in prestito che deve crescere con il minutaggio, ha davvero senso sacrificare dieci giorni di lavoro col club per restare spettatore in Nazionale? La risposta, almeno dal punto di vista del Catanzaro, appare scontata.

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