Come riporta LaNuovaCalabria.it, il Tar della Calabria ha deciso di sospendere il Daspo a sette ultras giallorossi coinvolti negli scontri avvenuti al termine dell’incontro di calcio Cosenza-Catanzaro del 3 marzo 2024 presso lo stadio “San Vito-Marulla”. La decisione dei giudici amministrativi è scaturita da carenze nell’attribuzione delle condotte contestate ai tifosi.
La sentenza del Tar
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Alessio Spadafora, che ha sostenuto fin dall’inizio l’innocenza dei suoi assistiti. Gli ultras erano stati accusati di una serie di reati gravi tra cui violenza e resistenza a pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, lesione aggravata, danneggiamento, violenza privata, lancio di materiale pirotecnico e porto d’armi o oggetti atti a offendere in luogo pubblico. Tuttavia, il Tar ha riscontrato delle “carenze in relazione all’attribuzione delle condotte”, ritenendo che le accuse non fossero supportate da prove sufficienti.
Gli scontri e le controversie
Gli scontri erano avvenuti al termine del derby calabrese, in un contesto di tensione e violenza che aveva visto coinvolti 11 tifosi del Catanzaro. Secondo la difesa, il servizio d’ordine durante il derby e i rapporti tra le Digos di Cosenza e Catanzaro erano stati caratterizzati da numerose problematiche. La visione fornita dalle autorità riguardo agli eventi aveva suscitato numerosi interrogativi. Pare che gli scontri fossero stati innescati dai tifosi rossoblù nei pressi della rotatoria d’uscita, dove i giallorossi si stavano dirigendo verso i pullman.
La difesa degli Ultras
L’avvocato Spadafora ha sottolineato fin dall’inizio come le accuse fossero infondate e sproporzionate rispetto ai fatti realmente accaduti. La difesa ha puntato sulla mancanza di prove concrete che potessero giustificare il Daspo per i sette ultras. La decisione del Tar rappresenta una vittoria per la difesa e per i tifosi del Catanzaro coinvolti, ma anche un importante segnale sulla necessità di maggiore chiarezza e precisione nell’attribuzione delle responsabilità in situazioni di conflitto durante gli eventi sportivi.
Un caso ancora aperto
La sospensione del Daspo non significa che il caso sia chiuso. È probabile che le autorità proseguano con ulteriori indagini per chiarire definitivamente le responsabilità degli scontri. Tuttavia, la decisione del Tar rappresenta un significativo passo avanti per gli ultras giallorossi e pone l’accento sulla necessità di un approccio più equo e basato su prove concrete nella gestione delle misure di sicurezza e ordine pubblico durante le partite di calcio.
Il caso degli scontri tra Cosenza e Catanzaro evidenzia la complessità e la delicatezza della gestione della sicurezza negli eventi sportivi, soprattutto nei derby ad alta tensione. È fondamentale che le autorità lavorino in maniera coordinata e trasparente, garantendo che le misure adottate siano giuste e proporzionate. La sospensione del Daspo per i sette ultras giallorossi potrebbe aprire la strada a una revisione delle pratiche attuali e a un miglioramento delle strategie di gestione dell’ordine pubblico negli stadi.