Massimiliano Carlini, ex calciatore molto apprezzato tra i tifosi del Catanzaro, ha recentemente avuto l’opportunità di parlare della sua esperienza con i giallorossi, durante un’intervista rilasciata a TuttoC. Attualmente in forza al Terracina, squadra di Eccellenza laziale che conta anche altri ex giallorossi come Curiale e Fioretti, Carlini ha espresso sia il suo affetto che il suo rimpianto per gli eventi che hanno caratterizzato la sua ultima fase con la squadra calabrese.
Un addio amaro
Carlini, che in passato ha ricoperto i ruoli di vice capitano e capocannoniere, ha parlato apertamente del suo dispiacere per non essere stato parte integrante della stagione che ha visto il Catanzaro conquistare la promozione in Serie B. “Mi è dispiaciuto tantissimo, purtroppo è stata una scelta dell’allenatore. Quando arrivò Vivarini sono stato messo fuori da vice capitano e capocannoniere senza nessuna spiegazione,” ha rivelato Carlini, descrivendo una decisione che lo ha profondamente colpito e che non ha avuto il sapore di un commiato giustificato.
Nonostante le offerte ricevute a gennaio per un trasferimento, Carlini ha scelto di rimanere, dimostrando il suo impegno e la sua dedizione verso il club e i suoi tifosi, una scelta che ha rafforzato il legame con la comunità di supporter giallorossi.
A fine stagione l’addio: “I presupposti per rimanere non c’erano più, mi è dispiaciuto non aver fatto parte alla stagione della promozione”.
L’affetto dei tifosi e il supporto al club
La stima e l’affetto che i tifosi hanno sempre dimostrato nei suoi confronti non sono passati inosservati: “Mi sono sempre messo a disposizione della squadra e la gente ha apprezzato che ho dato tutto me stesso per la maglia”. Queste parole riflettono il profondo legame che Carlini ha sviluppato con i sostenitori del Catanzaro, un legame che perdura nonostante le sfide e le delusioni.
Riflessioni sulle stagioni recenti
Riguardo alle recenti stagioni del Catanzaro, Carlini ha riconosciuto gli sforzi e i sacrifici fatti dal presidente Noto: “Il presidente Noto ha fatto tanti sacrifici, io sono stato a Catanzaro nell’anno zero. Sono arrivato al termine del ciclo Auteri, all’inizio eravamo sette giocatori con alcuni che sembravano in partenza come Martinelli, De Risio, Statella. Poi si è costruita un’ossatura di squadra, siamo arrivati secondi con Calabro e poi anche l’anno successivo con Vivarini. Uscimmo malamente con il Padova in semifinale playoff e lo scorso anno è stata la chiusura di un cerchio”. ha commentato, riflettendo su come il club sia cresciuto e si sia evoluto da quei giorni. Ha poi ripercorso le stagioni in cui il club ha lottato per un posto in Serie B, inclusa una dolorosa eliminazione nei playoff contro il Padova, e ha concluso con un sentimento di chiusura di un ciclo importante.
Le sue parole rappresentano anche una testimonianza del profondo impatto emotivo che il calcio e le sue dinamiche hanno sui giocatori e sui loro tifosi. Mentre continua la sua carriera al Terracina, il suo cuore sembra rimanere, almeno in parte, sui tre colli di Catanzaro, tra i tifosi che non hanno mai smesso di apprezzarlo.
Foto: US Catanzaro 1929