Intervistato da Francesco Marra Cutrupi per il sito gianlucadimarzio.com, mister Vincenzo Vivarini si è “raccontato” parlando del passato, del presente e del futuro. “Mi ha chiamato il Catanzaro a fine 2021, avevo altre possibilità, ma dopo l’ultima esperienza alla Virtus Entella sentivo l’esigenza di avere dei giocatori che si adattassero alle mie idee di gioco. Quando mi ha chiamato la società giallorossa ho capito che potevo realizzare il lavoro che avevo in mente anche se poi ho trovato una squadra con una mentalità diversa rispetto alle mie idee. E quando sei in queste situazioni non puoi entrare a gamba tesa: ho lavorato facendomi apprezzare per le mie idee. Credo molto nel lavoro, per questo sono convinto che per attuarlo ci voglia del tempo. Abbiamo assecondato le qualità positive che la squadra possedeva, ma la svolta è arrivata dalla partita col Palermo seguita da tante polemiche”. Un campionato in crescendo da quel momento: “siamo poi arrivati secondi grazie anche agli innesti del mercato di gennaio che ci hanno consentito un salto di qualità con Iemmello, Biasci e Sounass. Poi i playoff e alcuni episodi ci hanno penalizzato. Ma abbiamo avuto la capacità di accettare tutto anche dopo la sconfitta di Padova. Lì è nata la cavalcata dell’anno scorso. Le mie idee avevano bisogno di tempo: avevo necessità di ricreare abitudine a determinate situazioni”.
“Qui ho avuto quello che cercavo. Una squadra per avere dei risultati deve avere dei giocatori che mettano in pratica ciò che dice l’allenatore. Io avevo un gruppo che era stato la prima miglior difesa nella stagione precedente. Andavano solo inseriti i tasselli giusti che completassero il tutto”.
Il Catanzaro che stravince il girone C di Serie C nasce quindi a Padova, in un domenica di fine maggio in cui un popolo intero riceve l’ennesima delusione dell’ultimo ventennio. Fuori ad un minuto dalla fine della semifinale playoff.
Da lì una cavalcata incredibile, vittorie su vittorie macinando record. “Non guardo mai la classifica, mi piace vivere al presente. Lo scorso anno siamo partiti decisi, abbiamo fatto tesoro di pareggi come quello di Cerignola, ad esempio, che ci ha dato una forza incredibile. Abbiamo avuto sempre la consapevolezza di essere forti. Alla fine la giornata di Salerno è stata un’esplosione con gli oltre 10mila cuori giallorossi a spingere le Aquile verso la B. Questa è una città particolare. Divisa su tutti i fronti, ma che trova unità nella squadra di calcio. C’è un’integrazione pazzesca che tra le due componenti. Lo si vede giornalmente, questo ti suscita l’attaccamento alla maglia dandoti motivazioni altissime”.
E oggi praticamente la stessa squadra, almeno per 10/11, continua a divertire anche in serie BÈ un Catanzaro divertente anche in Serie B. “Ma non è semplice come può sembrare. Sono molto concentrato sulle cose che non vanno bene. Le difficoltà quest’anno si sono quadruplicate perché trovi squadre forti e consolidate nella categoria. Bisogna tenere alta la concentrazione, perché se pensiamo di avere un obiettivo facile abbiamo sbagliato tutto. Affrontiamo il campionato con umiltà, con armi che avevamo ma che ora non bastano. Speriamo di riuscire a continuare con questo trend di risultati che ci permetterebbe di far felice un’intera regione. Perché tutta la Calabria tifa Catanzaro”.
Foto: US Catanzaro 1929