Il futuro del Catanzaro in Serie B e le dinamiche di un campionato cadetto in profonda evoluzione sono stati al centro della lucida analisi di Nicola Binda, firma di punta della Gazzetta dello Sport ed esperto conoscitore della categoria. Intervenuto a Radio Ciak, nel programma “Ciak & Goal” condotto da Lorenzo Fazio con la regia di Massimo Barbaro e Nicola Mazza in studio, Binda ha offerto uno spaccato dettagliato sulle prospettive giallorosse e sulle tendenze di un torneo che si annuncia incerto e affascinante. Un punto di vista autorevole che infonde fiducia nell’ambiente giallorosso, pur sottolineando le sfide che attendono il club.
Binda sul Catanzaro di Aquilani: fiducia nel progetto giovani e nella “scelta perfetta”
Binda ha esordito tracciando un bilancio positivo del recente passato giallorosso: “È un Catanzaro che viene da due anni in cui ha fatto i playoff, quindi due anni sicuramente positivi”. Guardando al futuro, con l’ormai imminente ufficialità di Alberto Aquilani sulla panchina, il giornalista ha espresso piena convinzione nella bontà del nuovo progetto. “Un Catanzaro che riparte con un nuovo allenatore e con un progetto nuovo che è l’obiettivo sarà ancora quello di ripetersi”, ha affermato Binda, mettendosi nei panni della società e riconoscendo l’ambizione.
Il focus sul profilo di Aquilani è stato netto. Interrogato sulla scelta di un tecnico “improntato sui giovani”, Binda non ha esitato: “È l’ideale. È un allenatore con delle ottime idee, con tanta esperienza da calciatore che riesce a dimostrare di mettere in pratica queste idee”. Ha poi aggiunto una chiave di lettura interessante sul rapporto allenatore-giovani: “I giovani sono un po’ più facili da conquistare per un allenatore… lo seguono più volentieri”. Una scelta, quella della società giallorossa, che per Binda “è perfetta” sia per la squadra che per l’allenatore stesso, ideale per un percorso di crescita basato sulla valorizzazione dei talenti.
Iemmello, il “supereroe” giallorosso, e una Serie B dai contorni incerti
Inevitabile il passaggio su Pietro Iemmello, l’attaccante simbolo e capitano del Catanzaro. Nicola Binda non ha dubbi sulle sue capacità: “Io mi aspetto sempre solo grandi cose da Pietro Iemmello, perché quella maglia lì è un po’ come un costume di Batman o di Superman. Lo si trasforma e dà qualcosa in più”. La fiducia è tale da ipotizzare per lui “un altro campionato straordinario” con “gol importanti”, arrivando a pronosticare “ancora 11” reti. L’arrivo di Aquilani è visto come un ulteriore stimolo per il bomber: “Sicuramente è una soluzione che lui gradisce, perché Aquilani è stato il suo compagno di squadra al Sassuolo. È una soluzione che sicuramente lo metterà nelle migliori condizioni per esprimersi al meglio”.
Allargando lo sguardo all’intera Serie B, Binda ha disegnato un quadro meno definito rispetto al passato. “Mi metto nei panni della società come di tutte le altre società di Serie B che quest’anno con questo crollo degli introiti sono tutte molto in difficoltà. Quindi chi ha le basi più forti e solide si andrà più lontano”. Ha sottolineato l’assenza di formazioni ambiziose provenienti dalla Serie A, che sembrano “molto prudenti” e non puntano a una risalita immediata. Il campionato, secondo Binda, si presenta “un po’ sottotono”, senza le consuete “5 o 6 candidate alla promozione come era in passato”, con il solo Palermo che “sta mettendo le basi per fare un campionato da dominatore”. Per il Catanzaro, invece, la conferma che “è in ottime mani” e che i contributi “dal territorio come incassi e sostegno” potranno essere determinanti.
Il “caso Caserta” al Bari: tra stima e un ambiente “avvelenato”
Non poteva mancare un commento sulla recente ufficialità di Fabio Caserta sulla panchina del Bari, una scelta che ha sorpreso lo stesso Binda. “Io pensavo che desse continuità al progetto, io Fabio Caserta, perché insomma è stato un anno sicuramente positivo”, ha dichiarato in riferimento alla sua esperienza a Catanzaro. Il giornalista ha poi commentato la nuova sfida pugliese di Caserta con un’analisi lucida e per nulla scontata. “Perché insomma è una piazza stimolante, molto importante, ma va al Bari in questo momento non è che ti mette sul piatto un progetto più ambizioso” rispetto a quello di Catanzaro.
La difficoltà principale per Caserta a Bari, secondo Binda, risiede nel contesto ambientale: “Bari troviamo anche un clima molto più avvelenato perché la tifoseria è contro la proprietà, quindi Caserta dovrà lavorare in un ambiente poco sereno”. La separazione tra Caserta e il Catanzaro, pur se legata a una “non identità di vedute”, è stata giudicata opportuna per evitare “peggio” in futuro. Nonostante le difficoltà previste, Binda ha riconosciuto il valore del lavoro di Caserta: “Bisogna fare i complimenti a Caserta per quello che ha fatto a Catanzaro”. Per il tecnico calabrese, la sfida barese si preannuncia “molto, molto, molto impegnativa”.
Le parole di Nicola Binda offrono un quadro complessivo in cui il Catanzaro, pur consapevole delle sfide di un campionato di Serie B in evoluzione, può contare su basi solide e su una scelta tecnica, quella di Aquilani, che appare oculata e in linea con un progetto di crescita duraturo, con l’obiettivo di continuare a stupire.