Un documento interno della Lega B, che avrebbe dovuto restare riservato, ha rivelato il monte ingaggi delle 20 squadre partecipanti al campionato cadetto per la stagione in corso. La classifica degli emolumenti – comprendente stipendi di squadra e staff tecnico – mette in luce le significative differenze di spesa tra le società, con il Sassuolo, appena retrocesso dalla Serie A, al primo posto con un totale di oltre 33 milioni di euro.
Sassuolo e Sampdoria in testa: emolumenti stellari
Il Sassuolo, pur essendo retrocesso in Serie B, mantiene un monte ingaggi che supera di gran lunga quello delle altre squadre, con una cifra impressionante di 33.379.442 euro. Di questi, oltre 29 milioni sono destinati solo ai giocatori, una spesa che sottolinea la volontà del club neroverde di mantenere una rosa competitiva per risalire immediatamente nella massima serie.
Subito dietro troviamo la Sampdoria, un altro club che cerca di risalire in Serie A con un monte ingaggi totale di 24.658.344 euro, seguita da Palermo e Cremonese, che si posizionano rispettivamente al terzo e quarto posto, con emolumenti complessivi di circa 23,6 milioni di euro ciascuna.
Le altre retrocesse: Salernitana e Frosinone più distanti
Tra le squadre che sono retrocesse dalla Serie A nella scorsa stagione, ci si potrebbe aspettare un posizionamento più alto per tutte, ma Salernitana e Frosinone si trovano più indietro. I campani spendono poco più di 20,5 milioni di euro, mentre i ciociari, che hanno comunque mantenuto una rosa di buon livello, hanno un monte ingaggi di 15,5 milioni.
Bari e Catanzaro: ingaggi competitivi per ambire ai vertici
Nella zona media della classifica troviamo club storici come il Bari, con 9.465.158 euro, e il Catanzaro, che si ferma a 8.238.662 euro. Per entrambe le società, la spesa è orientata a garantire una rosa competitiva per il campionato di Serie B, puntando a obiettivi di alta classifica e, in prospettiva, a una possibile promozione.
Le neopromosse: Cesena meglio delle altre
Tra le squadre neopromosse, il Cesena è quella che ha investito di più, con un monte ingaggi di 10.685.075 euro, posizionandosi sorprendentemente a metà classifica. Questo budget riflette le ambizioni del club di rimanere competitivo e stabilizzarsi nel campionato cadetto. Le altre neopromosse, come Mantova, Carrarese, e Juve Stabia, si trovano invece nella parte bassa della classifica, con budget inferiori ai 5,5 milioni di euro.
La classifica completa del monte ingaggi delle squadre di Serie B
Ecco la classifica completa dei monte ingaggi delle squadre di Serie B per la stagione 2023-2024:
1. Sassuolo – 33.379.442 euro
2. Sampdoria – 24.658.344 euro
3. Palermo – 23.682.135 euro
4. Cremonese – 23.579.030 euro
5. Salernitana – 20.512.078 euro
6. Pisa – 18.718.012 euro
7. Spezia – 15.417.387 euro
8. Frosinone – 13.589.002 euro
9. Modena – 11.228.959 euro
10. Cesena – 10.685.075 euro
11. Bari – 9.465.158 euro
12. Catanzaro – 8.238.662 euro
13. Brescia – 7.964.144 euro
14. Reggiana – 7.515.429 euro
15. Cosenza – 6.932.553 euro
16. Juve Stabia – 5.578.002 euro
17. Carrarese – 5.056.850 euro
18. Mantova – 4.788.501 euro
19. Sudtirol – 4.745.986 euro
20. Cittadella – 3.462.255 euro
Il Sudtirol e Cittadella: i club con i budget più ridotti
In fondo alla classifica troviamo il Sudtirol, con un monte ingaggi di 4.745.986 euro, e il Cittadella, che si conferma come la squadra con la spesa più bassa di tutta la Serie B, fermandosi a 3.462.255 euro. Nonostante i budget più ridotti, entrambe le società hanno dimostrato negli anni che è possibile competere ad alti livelli anche con risorse limitate, puntando sulla programmazione e su un lavoro attento nel settore giovanile.
Le implicazioni dei monte ingaggi nel campionato di Serie B
Il divario di spesa tra le prime squadre in classifica, come il Sassuolo e la Sampdoria, e le ultime, come il Cittadella e il Sudtirol, mette in evidenza le diverse strategie economiche e le ambizioni delle società. Mentre le squadre retrocesse dalla Serie A cercano di risalire rapidamente mantenendo budget elevati, altre società puntano su una gestione più oculata, cercando di raggiungere la salvezza o addirittura i playoff con investimenti più contenuti.