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lunedì 13 Gennaio 2025

Un Cammino di Grazia: La Diocesi di Catanzaro-Squillace inaugura il Giubileo 2025 – FOTO

L’𝑨𝒑𝒆𝒓𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊𝒐𝒄𝒆𝒔𝒂𝒏𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑮𝒊𝒖𝒃𝒊𝒍𝒆𝒐 𝟮𝟬𝟮𝟱 e’ avvenuta quest’oggi, domenica 29 dicembre, alle ore 10:30, presso la Basilica “Maria SS. Immacolata” di Catanzaro, l’Arcivescovo S.E. Mons. Claudio Maniago presiede la celebrazione Eucaristica per l’apertura dell’Anno giubilare in Diocesi.
La partenza del pellegrinaggio verso la Basilica è iniziata alle ore 10:00 dalla chiesa di “San Giovanni Battista ed Evangelista” di Catanzaro per dar inizio solennemente al giubileo anche nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.

Giubileo 2025, un pellegrinaggio di speranza per la Diocesi

Come riporta integralmente il sito ufficiale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squilace, S.E. Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, ha voluto sottolineare, dunque, la profondità di questo momento con un messaggio di augurio che ci prepara alle celebrazioni di apertura del Giubileo nella Diocesi.

Nel suo messaggio, Mons. Maniago ha evidenziato come il Giubileo sia un tempo straordinario di grazia e rigenerazione, un’occasione per riequilibrare i punti cardine della fede e ritrovare l’orientamento del cammino cristiano. Il simbolo della Porta Santa, che sarà aperta da Papa Francesco, rappresenta il passaggio verso una vita nuova, una chiamata a una rinnovata missione della Chiesa nel mondo come portatrice di speranza.

Il tema scelto dal Santo Padre, “Pellegrini di Speranza”, invita ogni fedele a mettersi in cammino, a vivere l’Anno Santo in un andare verso l’altro. In questo pellegrinaggio spirituale, la meta sarà il volto dell’altro, il fratello, l’amico, la persona bisognosa. Il cammino giubilare ci deve portare a riconoscere il Signore negli altri e a dare loro la speranza che nasce dall’incontro con Cristo.

L’Arcivescovo darà avvio a questo grande cammino spirituale in Diocesi con due solenni celebrazioni:

domenica 29 dicembre 2024, alle ore 10:30, nella Basilica “Maria SS. Immacolata” di Catanzaro;
lunedì 30 dicembre 2024, alle ore 17:00, nella Basilica Concattedrale “Santa Maria Assunta” di Squillace (CZ).

Entrambi gli appuntamenti sono un invito caloroso rivolto a tutti i fedeli, affinché si uniscano come comunità pellegrina per accogliere questo Anno di Grazia in preghiera e in ascolto della Parola.

Mons. Maniago ha, inoltre, espresso il desiderio che questo Giubileo sia un’esperienza ricca di significato e capace di rimotivare il cammino di fede personale e comunitario: «Il Signore sarà pronto, nella sua ricchezza, nella sua generosità, una volta di più a spingere la sua Chiesa, a spingere noi ad essere testimoni nel mondo di qualcosa di veramente importante e nuovo».

L’Arcivescovo sarà al fianco dei fedeli, pellegrino tra i pellegrini, per vivere insieme con la comunità diocesana un’esperienza che rinnovi il cuore e apra la strada a una speranza condivisa e contagiosa.

Il Giubileo del 2025 non sarà solo un evento spirituale, ma un’occasione per riscoprire la bellezza di essere Chiesa e la sua chiamata a testimoniare con gioia e fede il messaggio di speranza che Cristo vuole portare al mondo, una chiamata che ci invita a camminare verso l’altro con il cuore aperto e gli occhi rivolti al futuro.

Cos’è il Giubileo 2025

“Giubileo” è il nome di un anno particolare: sembra derivare dallo strumento utilizzato per indicarne l’inizio; si tratta dello yobel, il corno di montone, il cui suono annuncia il Giorno dell’Espiazione (Yom Kippur). Questa festa ricorre ogni anno, ma assume un significato particolare quando coincide con l’inizio dell’anno giubilare. Ne ritroviamo una prima idea nella Bibbia: doveva essere convocato ogni 50 anni, poiché era l’anno ‘in più’, da vivere ogni sette settimane di anni (cfr. Lev 25,8-13). Anche se difficile da realizzare, era proposto come l’occasione nella quale ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, tra le persone e con la creazione, e comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra.

Citando il profeta Isaia, il vangelo secondo Luca descrive in questo modo anche la missione di Gesù: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19; cfr. Is 61,1-2). Queste parole di Gesù sono diventate anche azioni di liberazione e di conversione nella quotidianità dei suoi incontri e delle sue relazioni.

Bonifacio VIII nel 1300 ha indetto il primo Giubileo, chiamato anche “Anno Santo”, perché è un tempo nel quale si sperimenta che la santità di Dio ci trasforma. La cadenza è cambiata nel tempo: all’inizio era ogni 100 anni; viene ridotta a 50 anni nel 1343 da Clemente VI e a 25 nel 1470 da Paolo II. Vi sono anche momenti ‘straordinari’: per esempio, nel 1933 Pio XI ha voluto ricordare l’anniversario della Redenzione e nel 2015 papa Francesco ha indetto l’Anno della Misericordia. Diverso è stato anche il modo di celebrare tale anno: all’origine coincideva con la visita alle Basiliche romane di S. Pietro e di S. Paolo, quindi con il pellegrinaggio, successivamente si sono aggiunti altri segni, come quello della Porta Santa. Partecipando all’Anno Santo si vive l’indulgenza plenaria. (iubileaum2025.it)

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