Il Catanzaro è fresco dell’ennesimo pareggio, precisamente il terzo di fila (eguagliato il dato statistico del Catanzaro targato Vincenzo Guerini 2004/05). Tornando indietro al primo pareggio, che finì tra le critiche generali per la prestazione incolore a Salerno degli uomini di Caserta, il dato che balzava agli occhi era a dir poco preoccupante: 0 tiri in porta e 0 calci d’angolo.
Passando poi al 2-2 contro il Modena, andato in scena al Nicola Ceravolo, la squadra era sembrata ancora in balia di alcuni problemi, ma ha comunque mostrato grinta e impegno, tanto che è riuscita a recuperare la partita negli ultimi minuti e a recriminare per due calci di rigore, sempre nei minuti finali.
Il pareggio di Bari lascia ben sperare, in quanto, tornando ai dati statistici, il Catanzaro ha fatto addirittura meglio dei galletti guidati da mister Longo (una squadra già rodata e con obiettivi diversi da quelli dei giallorossi), registrando più tiri e un netto possesso palla a favore delle Aquile.
Con il ritorno a una difesa a tre, la presenza di Pontisso a centrocampo e, soprattutto, il rientro del capitano Pietro Iemmello, la squadra ha ritrovato una dignità che la società e la città tutta desiderano per affrontare il prosieguo della stagione.
Da rimarcare la grande prova dei subentrati D’Alessandro, Coulibaly e ormai il pupillo giallorosso La Mantia, che, stoppando una splendida palla data da Pompetti in modo sublime e aspettando il momento giusto, ha servito il capitano, il quale, con un colpo da biliardo, ha fatto sognare il popolo giallorosso, tornato a vedere scambi e chiari segnali di una squadra unita, volta al gioco, nonostante l’avversario.
Tutti questi segnali sono importanti per affrontare al meglio la sfida di domenica alle ore 15 al Nicola Ceravolo contro il Sudtirol. Non sarà decisiva, assolutamente, ma sicuramente sarà fondamentale per dare una scossa emotiva alla squadra, a tutto l’ambiente giallorosso e un balzo in classifica per uscire dai bassifondi, da cui tutti sperano di allontanarsi al più presto, o comunque di restarci sempre a distanza di sicurezza.
Un Ceravolo che, proprio per questo motivo, dovrà tornare a essere determinante e caldo come non mai, come ormai ha abituato i ventidue uomini che varcano quel cancello per calpestare il prato del tempio.