Mauro Balata, presidente della Lega B, ha recentemente partecipato alla trasmissione radiofonica della Rai “La Politica del Pallone“, dove ha condiviso le visioni della Lega B riguardo alle riforme nel calcio italiano e alla necessità di difendere i campionati nazionali dall’allargamento delle competizioni UEFA e FIFA.
Attesa per il nuovo piano di riforme
Balata ha sottolineato chiaramente la posizione della Lega Serie B sulle riforme, affermando: “La posizione della Lega Serie B sulle riforme necessarie al sistema per modernizzarsi ed essere valorizzato è nota da tempo: fin dal 2021 ha approvato all’unanimità sia in Consiglio che in Assemblea il piano di riforma dei campionati allora trasmesso a tutte le componenti dal presidente della Figc Gabriele Gravina.” – riporta PianetaSerieB.it.
Il presidente ha evidenziato che la Lega B è in attesa di conoscere i dettagli del nuovo piano di riforme elaborato dalla Figc: “Oggi siamo in attesa di conoscere i contenuti del nuovo piano di riforme in fase di elaborazione da parte della Figc e soltanto all’esito di questa conoscenza esprimeremo la nostra opinione.” Ha sottolineato inoltre che la Lega B ha già presentato un proprio documento alla Figc e alle altre componenti, contenente proposte riformatrici strutturali per migliorare il sistema calcistico italiano.
Balata – Priorità sulle nuove competizioni internazionali
Balata ha poi affrontato un tema prioritario, a suo avviso, rispetto alle riforme, focalizzandosi sulle nuove competizioni internazionali come la Champions League allargata e il Mondiale per club. Ha enfatizzato l’importanza di una corretta ridistribuzione delle risorse, richiamando il principio solidaristico del diritto europeo dello sport: “E’ evidente che in assenza di una corretta ridistribuzione delle risorse, anche in applicazione del principio solidaristico contenuto nei principi fondanti del diritto europeo dello sport e richiamato nella recente decisione di Corta Giustizia europea sul caso Superlega, si possano generare effetti negativi, addirittura devastanti, rispetto a quella che è la ricchezza generata all’interno dei campionati nazionali.”
Balata ha concluso sottolineando come tali effetti negativi potrebbero riverberarsi su diverse direzioni, inclusi investimenti, gettito fiscale e aspetti sociali del calcio, evidenziando la necessità di una gestione oculata per preservare l’equilibrio tra competizioni internazionali e campionati nazionali.