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mercoledì 11 Dicembre 2024

Bisteccone Galeazzi, il ricordo di Aurelio Fulciniti

I tanti telespettatori ed “amici sportivi” italiani in queste ore ricordano Giampiero Galeazzi con la sua celebre intervista a Diego Armando Maradona negli spogliatoi dopo la vittoria del primo scudetto del Napoli, anno 1987. Altri, invece – e sono pure tantissimi – lo ricorderanno sempre per le sue entusiasmanti telecronache a perdifiato nel canottaggio come in occasione delle vittorie olimpiche dei fratelli Abbagnale a Los Angeles 1984 e Seul 1988, oltre a quella del duo Rossi-Bonomi a Sidney 2000. Più che un telecronista, Galeazzi è stato spesso un appassionato dello sport, come un tifoso qualunque che realizza finalmente il suo sogno di esternate la sua passione sportiva davanti al microfono in televisione. Ci piaceva proprio per questo e per questo ci mancherà tantissimo.

Ma Galeazzi è stato anche una delle  grandi voci di “90° Minuto” e della “Domenica Sportiva”. Molto spesso commentava Napoli, Roma e Lazio. Un po’ meno le milanesi e le torinesi, ma con professionalità sempre impeccabile. Era sicuramente meno estroso, creativo e colto di Beppe Viola – un altro telecronista che noi spettatori di quegli anni non dimenticheremo mai – ma le sue battute coglievano sempre nel segno e i suoi calembour riuscivano comunque incisivi. È entrato nelle case degli italiani, Giampiero Galeazzi, e anche in quelle dei tifosi giallorossi del Catanzaro. E il ricordo, in questo specifico caso, ha una data ben precisa: 4 marzo 1979, Roma-Catanzaro 1-3. Le frasi con cui aprì il servizio a 90° Minuto sono nella memoria di tutti noi: «Sembrava che i tempi cupi della Roma fossero finiti, ecco che invece è arrivata cocente secca la sconfitta ad opera del Catanzaro. Un Catanzaro che naturalmente è apparso un mostro in questo Olimpico. L’eroe della giornata è stato Palanca».

Professionalità inappuntabile, anche perché Galeazzi era un laziale biancoceleste di fede incrollabile e commentava la sconfitta della Roma. E non fu l’unico, in quegli anni: non tutti sanno, ad esempio, che Roma-Catanzaro 0-0 del campionato 1980-81 fu commentata per “La Domenica Sportiva” da un altro telecronista di fede laziale, Sandro Petrucci. Anche lì grande professionalità, ma il gol annullato al romanista Scarnecchia, che tanto fece discutere alla moviola, in cronaca risulta menzionato come un episodio assolutamente trascurabile.

Professionalità, stile e – se vogliamo – un po’ di malizia. È questo il calcio dal volto umano di Galeazzi e colleghi, quello che oggi ci manca tanto in tempi di polemiche, giornalismo fazioso e opinionisti a volte di quart’ordine. 

Aurelio Fulciniti 

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