Sono passati ormai ben 53 anni da quel 13 giugno 1971, giorno in cui uno scherzetto del calendario metteva di fronte, proprio all’ ultima giornata di campionato, il Catanzaro di mister Gianni Seghedoni e il Brescia di mister Andrea Bassi. Il Brescia era al secondo posto con 46 punti e il Catanzaro seguiva con uno solo punto di distacco. All’epoca, la vittoria valeva due punti e quindi era fondamentale battere le Rondinelle per superarle in classifica sperando anche nei concomitanti risultati di Atalanta e Bari, anche loro in lotta per la promozione. Il Mantova invece era ormai sicuro del primo posto e quindi già promosso.
Il vecchio militare ribolliva di passione ed entusiasmo e la tensione era naturalmente a livelli di guardia. Circa 20.000 gli spettatori presenti, addirittura superiori alla capienza massima stimata all’ epoca in 15.000 (ricordiamo che non esistevano i seggiolini e gli spettatori erano praticamente stipati sui gradoni). Il primo tempo vedeva il Catanzaro attaccare ma senza successo, con la difesa del Brescia che non correva comunque grossi rischi, anzi, erano proprio i biancazzurri a colpire una traversa con l’ attaccante De Paoli. Nel secondo tempo la musica cambia, il Catanzaro, che non aveva più nulla da perdere, partiva all’ arrembaggio e grazie a “cavallo pazzo” alias Pierluigi Busatta, riusciva a trovare la rete al 51′ minuto al termine di una sua bellissima azione personale e approfittando anche di un errore di Cipollini, portiere ospite, al quale il pallone sfuggiva dalle mani dopo averlo agguantato. Qualcuno dirà che l’ errore fu causato proprio grazie al gran frastuono del tifo giallorosso! Entusiasmo alle stelle, lo stadio letteralmente trema sotto l’ incoraggiamento del pubblico e passano appena sei minuti per assistere al gol della sicurezza, con Angelo Mammì.
Da quel momento orecchio alle radioline ad attendere i risultati di Bari e Atalanta. Alla fine anche loro conquistavano la vittoria e quindi il verdetto finale era che Catanzaro, Bari e Atalanta chiudevano appaiate al secondo posto con 47 punti, rendendo necessario uno spareggio a tre. Il resto lo conosciamo tutti: l’Atalanta batte sia Bari che Catanzaro e quindi la terza partita tra biancorossi pugliesi e giallorossi calabresi sarebbe stata decisiva. E il 27 giugno al San Paolo di Napoli l’ apoteosi: Catanzaro batte Bari 1-0 ancora con rete decisiva di Angelo Mammì. La Calabria entra nell’ Olimpo del calcio per la prima volta nella sua storia: una conquista di una regione intera. 1971-2024, la storia si ripete? Crediamoci e incrociamo le dita!