Consideriamo la vittoria di San Valentino con il Cittadella come la più significativa, se non la più importante della stagione. L’avversario veniva da affermazioni importanti, ottenute attraverso una quadratura di squadra che le è propria ormai per tradizione, all’interno del campionato cadetto.
La squadra veneta si è schierata con grande rispetto nei confronti del Catanzaro, sistemandosi praticamente a specchio e dando sostanza ai movimenti dei suoi calciatori, in una sorta di uno contro uno non facile da superare. Il Catanzaro dopo un primo tempo molto tattico e anche guardingo, nella seconda parte della contesa prende con decisione il comando delle azioni e sciorina calcio di livello, sia offensivo che difensivo. Concede al Cittadella un tiro con Pandolfi che si libera con troppa facilità di Scognamillo, ma fortunatamente all’attaccante granata si oppone con decisione Pigliacelli.
Poi solo un colpo di testa da centro area che, sempre Pandolfi, spedisce alto sulla traversa. Per il resto in campo c’è solo il Catanzaro, che costruisce più situazioni pericolose con Pontisso, Quagliata, Pagano e Iemmello. Quest’ultimo al minuto 65 si inserisce su una palla filtrante di Pagano e causa, con la sua presenza, lo scontro tra il centrale Matino e il suo portiere. Diventa per il capitano un gioco troppo semplice insaccare la palla a porta ormai sguarnita.
Successiva gestione della partita di alto livello, sia tecnicamente che tatticamente. E al novantesimo minuto lo zar Pietro regala il bis, dopo un’azione tutta di prima che lo pone con la palla al piede in piena area avversaria. Il capitano stoppa, finta il tiro con il piede destro portandosi in una frazione di secondo la palla sul sinistro, mandando prima in bambola il diretto avversario per poi collocare il pallone sul palo lontano alla destra del portiere, che rimane praticamente immobile a guardare come tutti lo spettacolo. Con la differenza che lui non può certo festeggiare, mentre lo stadio è in delirio e il Capitano corre ad abbracciare la Curva Capraro impazzita di gioia.
Dopo tutta questa esplosione di felicità, il Var richiama l’arbitro per un fuorigioco iniziale, forse di un capello da parte di La Mantia, il quale cede la palla ad un compagno, la stessa cambia tre volte possesso prima di arrivare a Iemmello per il tiro finale vincente. È davvero una cosa incredibile l’intervento del Var in una siffatta dinamica, qui non siamo più alla correzione di un errore, ma addirittura alla sua ricerca spasmodica nel negare un gol regolarissimo. Ma tant’è, incassiamo anche questa assurdità dopo il gol di testa per un decimo di spalla avanti, annullato sempre a Iemmello sabato scorso a Frosinone.
Comunque sia, il Catanzaro gioca senza subire alcunché negli ultimi minuti di recupero e porta a casa una vittoria di capitale importanza. In questa partita Mister Caserta, come noi avevamo ipotizzato già qualche ora prima del fischio iniziale, conferma Cassandro largo a destra e inserisce Biasci dopo alcuni turni in cui era partito dalla panchina. Avevamo ipotizzato anche la conferma di Pagano, con la probabile esclusione di Pontisso che ultimamente dà segnali di stanchezza, pur giocando sempre bene.
Ma il tecnico invece sorprende tutti, tenendo fuori addirittura Pompetti. Questa scelta dimostra come il Don Fabio calabrese, prenda ormai decisioni anche difficili, con grande padronanza e precisione. Ha con lucidità lasciato intatto l’asse di sinistra formato da Bonini, Pontisso e Quagliata, collocando Pagano sull’asse di centro destra che vede impiegati ancora una volta l’intramontabile Brighenti e Cassandro.
Questo assetto ha garantito potenza, dinamicità e la ricerca positiva di spazi centrali, grazie alle penetrazioni palla al piede sia di Pontisso che di Pagano. Sulla sinistra l’ottimo Quagliata, nonostante fosse sempre raddoppiato, riesce comunque a sfoderare una prestazione di grande sostanza. Ma è soprattutto Pagano, che a ridosso dell’area avversaria sfodera due o tre spunti irresistibili per rapidità, cambio passo e forza di penetrazione palla al piede.
Cassandro sempre positivo soprattutto in copertura, viene sostituito sullo zero a zero dal più offensivo D’Alessandro. L’esterno, quest’anno davvero sfortunato, dopo una accelerazione imperiosa e quasi vincente, si strappa muscolarmente e cede subito il posto a Situm, mentre un evanescente Biasci cede il passo ad un molto più sostanzioso La Mantia.
Infine Pompetti sostituisce il miglior Pagano della stagione, autore anche dell’assist che manda in barca la difesa del Cittadella e consente, come già detto, a Iemmello di siglare la rete decisiva. Scognamillo continua, oltre a fare il centrale in maniera pressoché impeccabile, ad alzare spesso in costruzione il suo raggio d’azione per affiancare Petriccione come play basso e dare alla squadra una soluzione di passaggio in più.
Medesima cosa fanno i braccetti Brighenti e soprattutto Bonini, garantendo all’assetto di centrocampo una presenza decisiva come superiorità numerica anche di qualità. Quello che dà più fiducia e soddisfazione della squadra giallorossa è la forza di nervi con cui sa attendere per poi sbloccare i risultati. E l’ altrettanta forte capacità di saper sistemare le partite che si mettono in salita. D’altronde una squadra che ha perso solo 3 partite su 26, di cui solo una meritatamente, deve per forza avere le qualità sopra descritte ed evidentemente non solo QUELLE.