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giovedì 24 Aprile 2025

Striscioni funebri e sfottò creativi: il derby Catanzaro-Cosenza è sempre unico

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La vittoria del Catanzaro per 4-0 nel derby contro il Cosenza non è stata solo una giornata di gloria sportiva, ma anche un momento di espressione colorita e passionale da parte della tifoseria giallorossa. I tifosi del Catanzaro, noti per il loro fervore e la loro creatività, hanno trasformato il post-partita in un evento iconico fatto di cori, striscioni irriverenti e celebrazioni che alimentano una rivalità storica mai sopita. Tra sarcasmo e toni provocatori, le coreografie e i messaggi esposti dagli ultras hanno catturato l’attenzione del pubblico e del panorama calcistico nazionale.

Un derby oltre il campo: la rivalità Catanzaro-Cosenza

Non si tratta soltanto di calcio. Il derby fra Catanzaro e Cosenza è la quintessenza della rivalità calcistica calabrese, un confronto che va oltre il rettangolo di gioco e tocca corde profonde di orgoglio cittadino. Questa storica contesa, fatta di sfide leggendarie, scambi di sfottò e momenti indelebili, si è arricchita di un nuovo capitolo con la roboante vittoria del Catanzaro.

La partita, giocata davanti a uno Stadio “Ceravolo” gremito e pulsante, ha visto i giallorossi imporsi con una prestazione impeccabile che ha mandato letteralmente in estasi i tifosi. E, come spesso accade, proprio sugli spalti e nel post-partita si è consumata una parte fondamentale dello spettacolo.

Gli striscioni che hanno acceso il dibattito: tra ironia e provocazione

A fine partita, il settore dedicato ai tifosi giallorossi ha sfoderato tutta la sua creatività. Tra i vari striscioni apparsi, due hanno particolarmente catturato l’immaginazione collettiva.

  1. Il “necrologio” del Cosenza Calcio
    Uno striscione a forma di annuncio funebre recitava: “È venuto a mancare all’affetto dei suoi tifosi il Cosenza Calcio. Ne dà triste notizia il branco tutto!”. Questo messaggio, dal tono sarcastico e ispirato alla retorica dei necrologi, intendeva sottolineare in modo pungente la pesante sconfitta subita dagli storici rivali e il loro probabile destino di retrocessione in Serie C.
  2. Il carro funebre del Cosenza
    Un altro striscione, che ha scatenato numerosi sfottò sui social, raffigurava un carro funebre nero con il simbolo del Cosenza, accompagnato dalla scritta ironica: “Con me alla guida siete in una botte di ferro!”. Un’ulteriore provocazione rivolta agli avversari e, indirettamente, al momento critico vissuto dal club rossoblù.

Questi striscioni rappresentano una tradizione storica delle tifoserie organizzate: l’utilizzo di toni provocatori per sottolineare il dominio e ridicolizzare gli avversari. Tuttavia, non sono mancate le polemiche, con alcuni critici che hanno giudicato eccessivo il sarcasmo, mentre altri hanno ribadito che “il derby è anche questo”.

La creatività degli Ultras Catanzaro 1973

Gli striscioni esposti non sono casuali, ma rappresentano il culmine di una programmazione accurata portata avanti dagli ultras del Catanzaro, uno dei gruppi organizzati più noti e longevi d’Italia. Fondati nel 1973, gli Ultras Catanzaro sono conosciuti per la loro passione instancabile e per le coreografie spettacolari che impreziosiscono il “Ceravolo”.

Il derby contro il Cosenza è sempre stato il momento centrale della stagione, l’occasione per affermare non solo il dominio calcistico ma anche quello simbolico. Le provocazioni, anche se pungenti, fanno parte del codice non scritto delle rivalità calcistiche italiane e contribuiscono a mantenere vivo lo spirito identitario di queste sfide.

La reazione dei tifosi del Cosenza e delle autorità

Mentre il popolo giallorosso celebrava entusiasta, dall’altra parte, i tifosi rossoblù assistevano con amarezza e un pizzico di risentimento alla debacle della propria squadra. Diversi tifosi hanno commentato gli striscioni giallorossi come esempio di “ironia che va oltre il limite”, accusando i giallorossi di mancanza di rispetto.

Il calcio come espressione culturale e sociale

Queste celebrazioni, sebbene dai toni accesi, evidenziano il ruolo del calcio come strumento di identità sociale e culturale. Per i tifosi del Catanzaro, il 4-0 contro il Cosenza non è solo un risultato sportivo, ma un simbolo di superiorità in una regione dove il calcio rappresenta una delle poche piattaforme per l’affermazione del campanilismo cittadino.

In un contesto in cui vittorie e sconfitte calcistiche si intrecciano con i rapporti di rivalità storica, eventi come questo derby diventano molto più che una semplice partita: una sorta di rito collettivo, un momento in cui il senso d’appartenenza trova la sua massima espressione.

Un simbolo di passione e rivalità

L’esposizione degli striscioni da parte degli ultras del Catanzaro 1973, e la risposta del pubblico, hanno dimostrato ancora una volta come il calcio sia molto più che uno sport. È un linguaggio universale di emozione, rivalità e creatività. Il 4-0 inflitto al Cosenza e le celebrazioni che ne sono seguite rappresentano la passione indomabile di una tifoseria che vive ogni partita come un evento epico.

Alla fine, tra polemiche e risate, il messaggio che emerge è uno solo: il derby è vita, e il calcio il mezzo per raccontarla. Che si tratti di uno striscione sarcastico o di un coro celebrativo, tutto contribuisce a mantenere viva una sfida che continuerà a far battere il cuore della Calabria per molti anni a venire.

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