In un momento storico in cui il calcio calabrese sta attraversando una fase di innegabile difficoltà, c’è una voce che continua a raccontare con passione e lucidità le vicende del pallone del Sud: quella di Tonino Raffa, storico cronista Rai e voce inconfondibile di “Tutto il calcio minuto per minuto”. In una recente intervista rilasciata a Corriere della Calabria, all’interno della trasmissione “I fatti del calcio” condotta da Giuseppe Milicchio su L’Altro Corriere TV, Raffa ha tracciato un bilancio chiaro e sincero della situazione calcistica regionale. E, tra le note dolenti, ha riservato parole di profondo riconoscimento per il Catanzaro, definito il vero vessillifero della Calabria calcistica.
Il Catanzaro come simbolo di riscatto per il calcio calabrese
“A guardare la Calabria calcistica viene il magone – ha esordito Raffa – perché abbiamo conosciuto momenti migliori, di grande esaltazione, e oggi invece la situazione è critica quasi ovunque. L’unica realtà che si salva, e anzi rappresenta un esempio da seguire, è il Catanzaro, che si gioca i playoff in una posizione ideale per tentare il colpaccio dopo un campionato disputato ad alti livelli”.
Un riconoscimento non banale, proveniente da chi ha seguito per decenni tutte le sfumature del calcio italiano e che ben conosce la passione delle piazze calabresi. Il Catanzaro, per Raffa, è oggi il simbolo di una regione che fatica ma che non ha perso il legame viscerale con il pallone. “Catanzaro, Cosenza, Reggina, Crotone e Vibonese meriterebbero palcoscenici migliori, perché in Calabria la fame di calcio è rimasta intatta, nonostante le difficoltà e le retrocessioni”.
Il ricordo di Maradona e l’amore per il calcio del Sud
Parole che fanno eco al recente successo del club giallorosso in casa del Sassuolo, che ha sancito l’accesso ai playoff per il secondo anno consecutivo e che ha confermato la crescita di una realtà capace di coniugare tradizione e progettualità. Ma lo sguardo di Raffa non si limita all’attualità. Con commozione, il giornalista ha rievocato un aneddoto che lega Diego Armando Maradona al calcio calabrese, segno di un tempo in cui anche da Napoli si seguivano con interesse le squadre della regione.
“Ricordo una chiacchierata con Maradona ad Avellino, in Coppa Italia, dove parlammo delle squadre calabresi. Diego conosceva tutto: il Cosenza di Bruno Giorgi, il Catanzaro di Guerini, la Reggina di Nevio Scala. Quegli anni furono magici, e vedere oggi questa decadenza fa male. Il calcio calabrese ha bisogno di una scossa, di una rinascita. E mi auguro che il Catanzaro, così come Crotone e Reggina, possano risalire la china, mentre al Cosenza auguro un rilancio immediato dopo una retrocessione che brucia sulla pelle di tutti”.
La voce di Raffa tra nostalgia e speranza per il futuro
Nel suo intervento, Raffa ha anche allargato il discorso alla crisi del giornalismo sportivo. Un parallelo con il mondo del calcio che riflette il suo disincanto, ma anche la speranza che certi valori possano tornare a essere centrali. “Abbiamo perso grandi firme, grandi voci. Zavoli, Martellini, Ciotti, Ameri. E poi Bruno Pizzul, che era come un fratello maggiore. Un uomo che amava profondamente la Calabria, cittadino onorario di Ricadi, dove per vent’anni ha presieduto la giuria di un premio prestigioso”.
Il Catanzaro, in questo scenario, diventa quindi molto più che una squadra di calcio: è una speranza, un riferimento, un modello da seguire. Un club che, pur con le sue difficoltà e le sue battute d’arresto, ha saputo restare competitivo, alimentando una passione che a queste latitudini non si è mai sopita. Il “magone” di Tonino Raffa è anche il sentimento di migliaia di tifosi, ma trova sollievo proprio nelle imprese di una squadra che ha deciso di non arrendersi mai.
Con la stagione che volge al termine, il sogno playoff per il Catanzaro non è solo un traguardo sportivo, ma anche la possibilità di rappresentare con orgoglio un’intera regione. E se il calcio può ancora essere lo specchio di una comunità, allora le parole di Tonino Raffa ci ricordano che, almeno per questa volta, lo specchio restituisce un’immagine luminosa.
E quella immagine porta i colori giallorossi.