Una grande esclusiva di “Passione Catanzaro” con l’intervista al noto giornalista di Radio Rai Francesco Repice che ha detto la sua sull’inizio di stagione del Catanzaro e sul campionato di serie B. Il giornalista, già lo scorso anno intervistato a Radio Ciak durante il campionato del Catanzaro, ha risposto alle nostre domande con la cordialità e l’alta professionalità che da sempre lo contraddistinguono.
Repice, nato a Cosenza, si forma al liceo classico statale Giulio Cesare di Roma; qui si appassiona allo sport, divenendo tifoso della Roma e simpatizzante del Frosinone e del Club Atlético Boca Juniors. Nel 1989 viene notato a seguito di un dibattito in Calabria ed entra nel settore comunicativo della corrente di sinistra della Democrazia Cristiana, vicina a politici come Clemente Mastella e Sergio Mattarella, e collabora con le testate La Discussione e Il Popolo.
I suoi maestri di giornalismo sono: Pier Antonio Graziani (direttore del Popolo tra il 1986 e il 1989), Roberto Di Giovampaolo, Pio Cerocchi (direttore tra il 1992 e il 1994) e Francesco Saverio Garofani. Si è, in una occasione, prestato come paroliere alla popolare trasmissione musicale Zecchino d’Oro. Ha studiato teologia da autodidatta.
Grazie alle sue letture ha potuto apprezzare il pensiero e gli insegnamenti di Samuel Ruiz García, il vescovo del Chiapas (Messico). Viene assunto dalla Rai nel 1997, iniziando a commentare il calcio nel 2000; entra quindi a far parte in pianta stabile dei radiocronisti della trasmissione sportiva Tutto il calcio minuto per minuto.
Saltuariamente ha avuto modo di raccontare anche competizioni di equitazione e pugilato, narrando ad esempio la vittoria dell’oro olimpico di Roberto Cammarelle ai Giochi di Pechino 2008. Dal 2010 è la voce principale di anticipi e posticipi di Serie A e delle coppe europee; ha inoltre curato importanti eventi, come la conquista da parte dell’Inter della Champions League nel 2010 (in coppia con Riccardo Cucchi), l’ultima partita di Alessandro Del Piero con la maglia della Juventus e la conquista del 30º titolo da parte del Real Madrid, in diretta dallo stadio Santiago Bernabéu il 17 giugno 2007.
Durante il campionato d’Europa 2000 è stato aggregato per la prima volta alla spedizione giornalistica che segue la nazionale italiana durante i suoi tornei, partecipando a quattro mondiali e altrettanti europei. Ha però dovuto aspettare il 2007 per apparire come seconda voce della radiocronaca delle partite azzurre, esordendo accanto al sopracitato Cucchi nell’amichevole Italia-Scozia disputata allo stadio San Nicola di Bari; in questa veste ha seguito la squadra fino al 31 maggio 2014, quando subentra definitivamente al collega come voce ufficiale della nazionale a partire dall’amichevole Italia-Irlanda.
Nella sua carriera innumerevoli eventi importanti come le finali di Champions League o la finale di Euro 2020 che ha visto l’Italia trionfare a Wembley.
Di seguito l’intervista rilasciata da Francesco Repice a “Passione Catanzaro”:
Grazie di cuore Francesco per la tua disponibilità. Avrai avuto modo di farti un’idea su questo avvio di campionato di serie B. Cosa ne pensi? Vedi qualche favorita o assoluto equilibrio?
“Io penso che, per le posizioni play-off, non ci sia una favorita. È un campionato diverso dagli altri questo, è lungo e snervante. Tra cinque sei giornate potremo indicare una favorita ma per il resto è tutto in equilibrio e sarà tutto in equilibrio fino alla fine”.
Il Catanzaro stenta a decollare in questo avvio di stagione, visti i cambiamenti della scorsa estate. Difficile emulare il Catanzaro di Vivarini? Che pensi di questo avvio con Fabio Caserta?
“Quando cambiano le cose in una squadra è difficile ripetersi a certi livelli. Bisogna credere nel lavoro e non fare paragoni. Se si fanno paragoni si inizia a scalfire qualche certezza nel gruppo e nello spogliatoio. Che ci voglia un anno o due per raggiungere la serie A, l’importante è andare avanti ed essere coerenti con ciò che si crede e ciò che si vuole mettere in campo”.
Pietro Iemmello è il capitano del Catanzaro, con trascorsi importanti in serie A che tu sicuramente conosci. Che giocatore è a tuo avviso? Poteva secondo te fare di più in carriera, visti anche i colpi importanti che spesso ha realizzato a “San Siro” con Sassuolo e Benevento?
“Io penso che alla fine ogni calciatore tiri le somme alla fine della sua carriera e capisca il momento in cui quel salto o quello step si poteva fare. Credo sia un convincimento intimo che solo il calciatore può sapere e può dare, non può provenire dall’esterno”.
Dalla serie B, a tuo avviso, ci sono elementi validi per il futuro per la Nazionale di Spalletti, che tu segui in prima persona?
“Sicuramente dalla serie B arriveranno giocatori che possono fare comodo alla Nazionale. Bisogna solo avere la pazienza di aspettare e avere voglia di andarli a cercare”.
Hai mai avuto, in passato, modo di commentare qualche partita del Catanzaro? Che idea ti sei fatto della tifoseria che ha riempito gli stadi della B lo scorso anno?
“Non ho avuto modo di commentare il Catanzaro e non vado da decenni in quello stadio. Mi piacerebbe tornare. Mi sono fatto l’idea di una tifoseria appassionata, una tifoseria di “calabresi” che prima o poi dovrà essere premiata, come tutte le tifoserie calabresi. E spero di poterlo raccontare…”