Gigi Cagni, ex calciatore e allenatore con un lungo passato nel campionato cadetto, ha recentemente rilasciato un’intervista ai microfoni di TuttoB.com, offrendo un’analisi approfondita sulla situazione della Serie B. Con 485 presenze da calciatore e una carriera in panchina che lo ha visto guidare squadre di rilievo come il Piacenza, il Brescia e il Catanzaro, Cagni ha tracciato un quadro chiaro sulle dinamiche del torneo, sulle squadre in lotta per la promozione e la salvezza, senza risparmiare qualche critica al livello tecnico complessivo del campionato.
Serie B: Qualità in calo e imprevedibilità ai massimi livelli
L’ex allenatore ha subito messo in evidenza un aspetto che, secondo lui, caratterizza negativamente l’attuale edizione della Serie B: il calo della qualità tecnica.
“Già in Serie A fatico a vedere grandi giocatori e a divertirmi, in B men che meno: qui la qualità tecnica dei singoli è molto bassa”, ha affermato con un tono che lascia poco spazio alle interpretazioni. Un giudizio severo, ma che trova riscontro nella grande incertezza che caratterizza il campionato: tra la zona playoff e quella playout ci sono appena 8 punti di differenza, a conferma dell’equilibrio che regna sovrano e che rende ogni giornata un’incognita.
La corsa alla promozione: Spezia e Cremonese favorite?
Uno dei temi caldi affrontati da Cagni riguarda la lotta per la promozione diretta e la griglia playoff. In particolare, lo Spezia, reduce da un’importante vittoria nello scontro diretto contro il Pisa, ha rilanciato le proprie ambizioni di secondo posto.
“Sarà determinante la condizione psico-fisica, perché ai playoff bisogna arrivarci nelle condizioni giuste e la qualità farà la differenza”, ha sottolineato. La Cremonese, altra squadra in corsa, sta dimostrando una solidità impressionante anche senza una pedina chiave come Franco Vázquez, e Cagni crede che i lombardi possano dire la loro nel rush finale.
Non manca un riferimento al Palermo e al Bari, due squadre che sulla carta avrebbero dovuto occupare posizioni di vertice, ma che stanno faticando più del previsto. “Il Palermo ha l’obbligo di qualificarsi per mille motivi: ha un allenatore vincente, buoni giocatori, uno stadio eccezionale e un pubblico fantastico. Non può fallire”, ha dichiarato senza mezzi termini.
Catanzaro: la sorpresa del campionato
Tra le squadre che hanno stupito positivamente in questa stagione c’è sicuramente il Catanzaro, che si è inserito stabilmente nella zona playoff.
“Una grande sorpresa”, ha detto Cagni, riconoscendo il valore del lavoro svolto dai giallorossi. Tuttavia, in passato, non ha potuto fare a meno di ricordare la sua negativa esperienza sulla panchina del Catanzaro nella stagione 2004-2005, definita in passato come “la più brutta della mia carriera”. Un rapporto complicato con l’ambiente e una squadra in difficoltà che lo portò a dimettersi dopo una sconfitta contro l’Ascoli.
Brescia: una piazza in difficoltà
Non poteva mancare un commento sulla situazione del Brescia, squadra con cui Cagni ha un forte legame.
“Essendo io bresciano e avendo militato per tanti anni nel Brescia, sono amareggiato nel vedere una squadra, da tempo, ridotta in queste condizioni”, ha dichiarato. Il suo giudizio è particolarmente critico nei confronti del presidente Massimo Cellino, un tempo considerato un dirigente esperto e competente, ma che, secondo Cagni, sembra aver perso il controllo della situazione.
La crisi del Cittadella e il valore degli allenatori
Un altro tema analizzato è quello del Cittadella, squadra che sta vivendo una stagione particolarmente altalenante, con vittorie sorprendenti e sconfitte pesanti.
“Il Cittadella è una realtà consolidata della Serie B, ma quest’anno vive un’annata particolare, di quelle che possono capitare”, ha detto, evidenziando come sia sempre più difficile mantenere un livello competitivo costante. Secondo Cagni, il problema non riguarda solo il club veneto, ma è sintomatico della crisi del calcio italiano nel valorizzare i giovani talenti.
Di contro, ha elogiato il Sudtirol, che ha puntato su un allenatore esperto come Fabrizio Castori, dimostrando di aver capito che in un calcio sempre più povero di personalità, la guida tecnica può fare la differenza.
Il Frosinone in ripresa, la Sampdoria in crisi
Tra le squadre in lotta per la salvezza, Cagni ha menzionato il Frosinone, che con l’arrivo di Paolo Bianco ha cambiato marcia. L’allenatore ex Sassuolo sta dando una nuova identità ai ciociari, e secondo Cagni la squadra ha buone possibilità di salvarsi.
Discorso diverso per la Sampdoria, che secondo l’ex tecnico dovrà lottare fino all’ultimo per evitare la retrocessione: “La classifica rispecchia il livello delle squadre. Bisogna dare tutto e fare in fretta”, ha avvertito.
Il derby calabrese tra Catanzaro e Cosenza: partita chiave per la salvezza
Uno dei momenti più attesi del campionato è senza dubbio il derby tra Catanzaro e Cosenza, che secondo Cagni avrà un peso fondamentale per la lotta salvezza.
“Il derby dirà tanto. Il Cosenza ha una possibilità importante, ma se sei in quella posizione di classifica qualcosa significa…”, ha dichiarato. Con i lupi rossoblù fermi a 25 punti (che sarebbero stati 29 senza la penalizzazione), la partita contro i giallorossi potrebbe rappresentare una svolta o una condanna anticipata.
Tuttavia, secondo Cagni, non esistono grandi differenze tra le squadre della parte alta e bassa della classifica, proprio a causa della scarsa qualità generale del campionato: “Non mi pare di ravvisare grandissime differenze, perché la qualità è modesta”, ha ribadito.
Il problema del calcio italiano: troppi veterani e pochi giovani di talento
In chiusura, l’ex allenatore ha espresso un pensiero generale sullo stato del calcio italiano, sottolineando come sia sempre più difficile vedere giovani talenti emergere.
“Mi sono chiesto tante volte chi di questi giovani possa approdare in Serie A. Se oggi Coda, che ha più di trent’anni, diventa determinante per la Sampdoria, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona…”, ha detto, lanciando un messaggio chiaro alla Federazione e ai club.
L’analisi di Gigi Cagni mette in luce le grandi contraddizioni della Serie B, un campionato in cui l’equilibrio è spesso frutto di un livellamento verso il basso piuttosto che di una competitività diffusa. Tra promozioni in bilico, lotta per la salvezza e un derby calabrese decisivo, il finale di stagione si preannuncia infuocato. Sarà la qualità, o meglio la sua mancanza, a determinare chi riuscirà a raggiungere i propri obiettivi.