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martedì 25 Marzo 2025

L’Amarcord del giovedì, di Aurelio Fulciniti: Intervista a Flavio Destro

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Benvenuti all’undicesima puntata della rubrica dedicata ai protagonisti e alle partite più significative nella storia dell’US Catanzaro. In questa occasione, rivivremo momenti chiave attraverso la testimonianza di Flavio Destro, con la riproposizione di un’intervista del 2020.

Terzino di qualità e con un gol che fa ancora parlare di sé. Flavio Destro, nato a Rivoli, nella “cintura” di Torino, il 28 agosto 1962, ma praticamente ascolano d’adozione da 35 anni, è stato fra le inamovibili “colonne” difensive del Catanzaro 1984-85, squadra strepitosa e vincente. E in tale veste, non potevamo non intervistarlo, raggiungendolo nelle “sue” Marche: “Ho fatto la trafila con la maglia del Torino e poi sono passato in prestito alla Reggina e a Firenze nella Rondinella, tutte e due in C1. Arrivai a Catanzaro quando c’era Mario Corso come allenatore, ma non andò bene, retrocedemmo e in più ebbi un infortunio, uno strappo, che mi tenne fuori tre mesi. Nella stagione successiva invece fu un campionato bellissimo, trionfale, con la promozione in Serie B e con un grande allenatore come Giovan Battista Fabbri. C’era un gruppo straordinario, tutti uniti ed amici, una società che ci stava vicina ed un pubblico caloroso e spettacolare, con uno stadio sempre pieno che non dimenticherò mai e fa tuttora parte dei miei pensieri”. 

“Nostalgia canaglia”, si dice in questi casi, e quando si tratta di stagioni meravigliose è inevitabile, anche per Flavio Destro:“Il merito di quella squadra fu di chi l’aveva costruita, ma anche di tutte le componenti messe al posto giusto e al momento giusto. Ogni tanto mi capita di rivedere qualche nostra partita, ho i dvd, e mi prende subito una grande nostalgia. Era una squadra che faceva divertire e si divertiva, ma anche ricca di un forte spessore umano. Amicizia, unità e compattezza sono prerogative essenziali per vincere”. 

In 60 partite giocate nel Catanzaro, Flavio Destro ha segnato un solo gol, il 17 febbraio 1985, terza giornata di ritorno, ma quel gol è rimasto celebre e ci si è costruita sopra una magnifica leggenda. I giallorossi sono in svantaggio fra le mura amiche col Benevento per 0-1, quando al 92’ sull’ultimo cross in area arriva Destro di testa e mette in rete. Ma sulla traiettoria, quasi in simultanea, c’è il portiere Massimo Bianchi, che esulta come se avesse segnato anche lui. Oggi, dopo 35 anni esatti, gli chiediamo dell’episodio: “Lo sapevo che mi avreste fatto questa domanda. Poi fu lo stesso Massimo Bianchi ad ammetterlo: lui è andato sulla palla, ma non l’ha toccata. E comunque gli va data buona parte del merito: venendo a saltare ha confuso tutte le marcature e ha facilitato l’azione del pareggio. Ho fatto un solo gol con la maglia giallorossa, e se permettete mi spetta di diritto (sorride)”. Però ci ha messo una pulce nell’orecchio: siamo andati a rivedere più volte l’azione, anche al rallentatore, ed è proprio Destro che segna il gol decisivo. 

Le belle prestazioni in maglia giallorossa, valsero a Flavio Destro l’arrivo nell’Ascoli del mitico presidente Costantino Rozzi. E lì trovò come allenatore nientemeno che Vujadin Boškov, il quale dopo i successi in Spagna con il Real Madrid (uno scudetto, due volte vincitore in Coppa del Re e una finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool) arrivò in Italia per ripartire con una nuova avventura. E con l’umiltà che lo contraddistingueva iniziò dall’Ascoli. Poi andò alla Sampdoria con Vialli e Mancini e di quella stagione di successi tutti sanno già ogni cosa, non c’è bisogno di aggiungere altro, almeno ora. Flavio Destro, ricorda così quel periodo: “Proprio alla fine dei calciomercato andai all’Ascoli e alla prima stagione vincemmo il campionato e fummo promossi in Serie A, ed è il sogno di tutti i calciatori. E disputai ben quattro campionati nella massima serie”. 

Allenatore della Fermana, che ha portato in Serie C con un’altra cavalcata trionfale (una consuetudine della sua carriera, c’è da dire) e l’ha poi guidata per tre stagioni consecutive fino allo scorso ottobre, nonché padre di Mattia, attuale punta del Genoa e prima ancora di Bologna e Roma, Flavio Destro ha accettato la nostra intervista per parlare esclusivamente dei suoi trascorsi di calciatore e soprattutto delle stagioni in maglia giallorossa, a cui è legato in maniera particolare. E su questo c’è da credergli: si sente da come ne parla. 

AURELIO FULCINITI 

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