Di Adriano Macchione
Clicca qui per le puntate precedenti
Fine di un sogno
Ultima giornata, ultimo atto, ultimo pianto. Il Catanzaro è terzultimo in classifica ad un punto dal
Verona quartultimo. I giallorossi vanno a San Siro contro il Milan, gli scaligeri sono impegnati
all’Olimpico contro la Roma.
A causa della differenza reti, il Catanzaro ha una sola combinazione a disposizione per riuscire ad
abbrancare la salvezza: battere il Milan a San Siro (privo di Rivera e di Rosato) in concomitanza di
una sconfitta del Verona a Roma. Ipotesi improbabile se si pensa che il Milan è secondo in
classifica insieme al Torino ad un solo punto dalla capolista Juventus e che, seppur con poche
probabilità di agguantare la capolista, deve pur sempre vincere in attesa di eventuali incidenti di
percorso della vecchia Signora.
Il sottilissimo, tenue, quasi invisibile filo che lega ancora il Catanzaro in Serie A, si spezza
definitivamente al 23° del primo tempo, quando Bigon porta in vantaggio il Milan segnando il gol
che poi fissa il risultato finale della partita. Ceravolo e Seghedoni negli spogliatoi frenano a stento
le lacrime. Grandi sforzi fanno anche i molti tifosi presenti sugli spalti e quelli imprigionatisi nelle
case a Catanzaro con l’orecchio alle radioline.
Finisce qua, ciao Serie A, grazie lo stesso Ceravolo, grazie lo stesso Seghedoni, grazie lo stesso
ragazzi in maglia giallorossa. E’ stato un sogno breve ma bellissimo.
Rimangono, per il commiato del Catanzaro, le pagelle dei giocatori del “Guerin Sportivo”. A
scriverle è Gianni Brera. Del centravanti giallorosso riporta: “Scopigno ha detto che di Mammì ce
n’è uno solo. Ho in mente un suo tuffo nel fango, ad incornare da presso in rete il gol della
strabiliante vittoria sulla Juventus. Sto a quel ricordo, perché ieri non mi ha fatto vedere nulla,
povera anima”.
“E’ musica di stanza tra le vuote
specchiere delle porte la partita
che s’ascolta alla radio, è già finita.
Restano voci immote”.
Alfonso Gatto (in “Domenica al crepuscolo”)
Numeri giallorossi
Il Catanzaro, dicono i numeri, ha tradito proprio sul campo amico. E’ stata la squadra che, insieme al Mantova e dopo il Varese che addirittura non ha mai vinto in casa, ha conquistato il minor numero di vittorie casalinghe, appena 3. Molti, invece, i pareggi interni: dopo gli 11 del Napoli, i 9 di Catanzaro (e Verona) costituiscono il record stagionale. Per fortuna, al “Militare”, almeno non sono state molte le sconfitte patite, appena 3, con Varese (9), Vicenza (8), Mantova (6) e Bologna (4) a far peggio. Alquanto deficitario il bilancio esterno: nessuna vittoria (così come il Verona), 5 pareggi e 9 sconfitte (così come Mantova e Varese, che dopo le 11 subite dall’Atalanta e le 10 subite del Verona costituirono il massimo stagionale). In totale il Catanzaro, con 3 sole vittorie è stato (dopo il Varese, con 1) la squadra che ha vinto di meno, mentre, con 15 pareggi (dopo il Napoli, a quota 16) è stata quella che ha pareggiato di più e con 12 sconfitte (così come Bologna e Verona) è stata anche tra quelle che hanno perso di più (dopo Atalanta 13, Vicenza e Mantova 15 e Varese 18). Da sottolineare che nessun giocatore del Catanzaro è stato espulso durante tutto il campionato (primato che vantano anche Inter, Mantova, Verona e Napoli). Un solo giocatore è stato invece squalificato: si tratta del difensore Pavoni, appiedato per una giornata, per somma di ammonizioni. L’attacco del Catanzaro risulta a fine stagione il meno prolifico del campionato con sole 17 reti all’attivo (così come quello del Varese). Ovviamente, è un triste primato e chissà come sarebbe andata a finire con appena qualche gol in più. La difesa ha subito invece 34 reti, con altre cinque squadre che hanno fatto di peggio. I gol subiti sono così divisi dai due portieri giallorossi: Pozzani 16 reti in 20 partite, Bertoni 14 reti in 14 partite. Questi invece i marcatori in giallorosso: Spelta 7 reti, Mammì e Banelli 3, Busatta e Gori 2. I rigori a favore sono stati 3, tutti tirati da Spelta, 2 realizzati e uno sbagliato. I rigori fischiati contro ancora 3, dei quali 2 realizzati e uno sbagliato.
Il Catanzaro edizione 1971-72 partecipa, per la prima (ed unica volta) al Torneo Italo-Inglese,
competizione riservata a sole squadre italiane ed inglesi, istituita dal grande dirigente calcistico
calabrese Gigi Peronace, nativo di Soverato e grande amico di Nicola Ceravolo. Un torneo
internazionale, dunque, non di grande risonanza tecnica ma che riscuote un largo successo di
pubblico, italiano ed inglese, sia per il richiamo di vedere a confronto le due scuole calcistiche sia
per la formula assai competitiva destinata a premiare il gioco offensivo. In classifica, infatti, oltre
al punteggio tradizionale, viene attribuito un punto per ogni rete segnata. In questa stagione,
inoltre, si sperimenta la “zona limitata del fuorigioco”, valida soltanto entro l’area di rigore,
allargata però fino alle linee laterali del campo. Il torneo, giunto alla terza edizione, ha visto
trionfare, nelle due precedenti, sempre formazioni inglesi. In questa edizione partecipano per
l’Italia, oltre al Catanzaro, Roma, Cagliari, Atalanta, Sampdoria e Vicenza. Le squadre sono divise
in tre gruppi con due squadre italiane e due inglesi, con partite di andata e ritorno, senza però lo
svolgimento di incontri tra squadre della stessa nazionalità. Poi, si stilano due classifiche separate,
una per le squadre inglesi e una per le squadre italiane, con i punti conquistati da ciascuna squadra
nel proprio gruppo. Le prime in classifica di ogni gruppo s’incontrano poi in finale a Roma il 24
giugno. Nel gruppo dei giallorossi rientrano la Roma (che per regolamento non gioca contro il
Catanzaro), lo Stke City e il Carlisle.
Giovedì 1° giugno il Catanzaro ospita lo Stoke City che, contro una squadra dimessa e ancora
sotto forte choc per la retrocessione, vince facilmente con un rotondo 0-3. Il pubblico,
naturalmente, non è quello della… Serie A. La domenica successiva (4 giugno) nell’ambito della
2a giornata, il Catanzaro ospita il Carlisle. Ancora una volta sono gli inglesi ad imporsi, stavolta
con il minimo scarto. Esaurita la fase “italiana” del torneo, il Catanzaro si reca per le partite di
ritorno in Inghilterra. Mercoledì 7 giugno incontra lo Stoke City, che s’impone ancora una volta,
stavolta con un netto 2-0. L’ultima partita si disputa sabato 10 giugno, contro il Carlisle che vince
con un netto 4-1 con il gol giallorosso realizzato da D’Angiulli. Un bilancio negativo al massimo
per la squadra di Seghedoni ma c’è da dire, però, che non è stato certamente il vero Catanzaro
quello che si è visto all’opera ma una squadra delusa e ormai alla deriva per l’avvenuta e
immeritata retrocessione.
In questo periodo s’inizia già a pensare alla prossima stagione in Serie B. Il problema principale
d’affrontare riguarda la panchina giallorossa. Ceravolo è orientato ad affidarla ancora a Seghedoni.
Ma il mister è già in trattative con il Vicenza e rinunciare alla Serie A, per lui, sarebbe un grande
sacrificio professionale.
In Canada e negli Stati Uniti, sfida contro Pelè
Dopo la partecipazione al Torneo Italiano-Inglese, il Catanzaro varca l’Oceano e va in tournée in
Canada e negli Stati Uniti, invitato da miriadi di emigrati calabresi. L’unica cosa che non funziona
è che… doveva essere la festa della conseguita salvezza. Ma, nonostante l’esito amaro del
campionato, la festa si svolge lo stesso. Anche se con un po’ di tristezza nei cuori. Il Catanzaro è
accolto alla grande. Si mobilitano emigrati che arrivavano da ogni dove, Consoli e Sindaci, capi di
comunità calabresi, gente partita povera e diventata ricca, gente partita povera e rimasta povera.
Ma sopratutto gente partita calabrese e rimasta tale nel cuore e nella mente.
Nella comitiva giallorossa, oltre ai dirigenti tutti e all’allenatore Seghedoni, c’è un volto nuovo: è
quello di Renato Lucchi, allenatore designato per la prossima Serie B. Seghedoni, infatti, ha ormai
scelto Vicenza e Ceravolo, senza perdere tempo, ha preferito portarsi al seguito anche il successore
per un’immediata presa di visione del parco giocatori e per progettare insieme e con calma il
futuro. Per quanto riguarda il calcio vero e proprio, il Catanzaro disputa in tutto tre partite. Il
debutto avviene a Toronto. E’ una vittoria facile, contro avversari di livello tecnico abbastanza
basso. Anche la seconda amichevole si risolve con un’altra vittoria. Il piatto forte arriva invece alla
terza amichevole, quando i giallorossi incontrano il Santos di Pelè.
Il 24 giugno il “Corriere dello Sport” titola: “Catanzaro in piedi davanti al Santos” aggiungendo,
nell’occhiello, “a New York trova un Pelè giù di corda per motivi familiari”. Quali sono, lo si
scopre nel resto dell’ articolo. Pelè, di ritorno da una tournèe in Giappone con moglie al seguito, è
stato raggiunto dalla notizia di un incidente stradale della figlia della consorte. Quest’ultima è
costretta ad abbandonare il campione per recarsi d’urgenza in Brasile.
Poi arriva il giorno della partita. E’ il 25 giugno, si gioca al Roosevelt Stadium, sugli spalti sono
presenti ben 16.000 spettatori. L’esito della gara è tutto nel titolo del “Corriere dello Sport”: “Il
Catanzaro si arrende davanti a un grandissimo Pelè”. Il risultato è di proporzioni abnormi,
insolito per una partita di calcio e insolito per lo stesso Catanzaro: 7-1.
Questa la successione delle reti: nel primo tempo al 1° Edilson, al 2° Orlando, al 25° Nenè, al 31°
Pelè, al 40° Edu. Nella ripresa al 17° Pelè, al 20° Gori, al 44° Orlando. Di queste reti, cinque sono
subite da Pozzani e due da Bertoni. Quasi il massimo della democrazia. Pelè esce (per
risparmiarsi) al 20° della ripresa. I gol di “o rey”? Il primo con una cannonata su punizione da
oltre 35 metri e il secondo “con un abile pallonetto, dopo avere evitato in dribbling stretto ed
elegante due difensori calabresi”, così come scrive da Jersey City il corrispondente. Insomma, al
di là del risultato negativo, per il Catanzaro un grande onore e un bel ricordo. Del quale restano, da
tramandare nel tempo, le foto pubblicate dai giornali di Banelli che cerca di contrastare Pelè. Da
attaccare sull’album delle storie migliori. Da raccontare ai nipotini.
Poi anche quest’avventura finisce e si ritorna in Italia. Dove, per la comitiva giallorossa, arriva lo
“sciogliete le riga”. I due anni più belli della storia del Catanzaro, si sono ormai inevitabilmente
conclusi.