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mercoledì 16 Luglio 2025

Salernitana in tilt: intossicazione da riso “killer” sul pullman, colpa del club

Un episodio insolito e di potenziale grave negligenza sta scuotendo l’ambiente della Salernitana, gettando un’ombra sulla preparazione di una delle gare più importanti della stagione. Dopo la sconfitta subita a Marassi, diversi giocatori e membri dello staff tecnico granata sono stati colpiti da una maxi intossicazione alimentare di gruppo. Le prime indagini sanitarie, affidate al dipartimento di igiene alimentare e nutrizione dell’Asl 3 su mandato della Digos e riportate da TeleNord.it, avrebbero escluso ogni responsabilità da parte dell’hotel che ha ospitato la squadra, puntando invece il dito su una mancata conservazione adeguata del cibo da parte dello stesso club. Sotto accusa, in particolare, il riso alla cantonese, lasciato per ore a temperatura ambiente, trasformandosi da pasto pre-gara in veicolo di batteri e malessere.

Salernitana, la dinamica dell’intossicazione: un riso “viaggiatore” e la proliferazione batterica

La ricostruzione dettagliata dell’accaduto dipinge un quadro preciso delle cause che avrebbero portato al malore collettivo. Il riso alla cantonese, preparato dal personale dell’albergo di San Benigno dove la Salernitana aveva pernottato e pranzato senza alcun problema, era destinato a un cestino da viaggio da consumarsi ore dopo la partita. La criticità, secondo gli accertamenti dell’Asl, sarebbe emersa proprio nella fase di trasporto e conservazione. Il cibo, anziché essere riposto in contenitori termici come previsto dai protocolli sanitari, sarebbe stato lasciato a temperatura ambiente per diverse ore, sia durante il tragitto in pullman verso lo stadio che nel corso della partita stessa.

Questa prolungata esposizione a temperature non idonee avrebbe creato le condizioni ideali per la proliferazione di batteri patogeni, quali il Bacillus cereus o la Salmonella, noti per causare i sintomi gastrointestinali acuti accusati successivamente dai tesserati durante il rientro verso Salerno. Le analisi effettuate dall’Asl hanno scrupolosamente escluso negligenze da parte dell’hotel, confermando ambienti in ordine e una gestione impeccabile degli alimenti da parte della struttura ricettiva. Sebbene alcuni campioni non consumati siano stati inviati in laboratorio per ulteriori analisi, i risultati potrebbero essere poco indicativi a causa della già avvenuta moltiplicazione batterica.

Le conseguenze e la richiesta di rinvio della “partita dell’anno”

L’episodio ha avuto immediate e pesanti ripercussioni sull’attività della Salernitana. La seduta di allenamento prevista è stata cancellata, e il club ha prontamente informato le autorità competenti, riservandosi la possibilità di intraprendere eventuali azioni legali per accertare responsabilità interne. Ma la conseguenza più pressante è la richiesta ufficiale di rinvio della gara di ritorno, in programma per venerdì 20 giugno, un match cruciale per le sorti della squadra granata.

Il direttore sportivo della SalernitanaMarco Valentini, ha espresso al Tg3 Campania tutta la preoccupazione dell’ambiente: “La priorità è che tutti si rimettano in salute il prima possibile. Speriamo di recuperare in 48 ore. La prossima sarà la partita dell’anno e vorremmo affrontarla con il massimo delle forze, ma soprattutto nel rispetto della regolarità”. Una dichiarazione che sottolinea la gravità della situazione e la necessità di tutelare l’integrità fisica degli atleti in vista di un appuntamento così determinante. Nel frattempo, la Lega Serie B è in attesa della documentazione medica ufficiale per valutare la fattibilità di un rinvio, mentre anche la Sampdoria, l’altra squadra coinvolta nel match, ha sospeso la partenza per il ritiro a Trigoria, mantenendo la propria preparazione a Bogliasco in attesa di sviluppi. Un incidente che, al di là delle problematiche sanitarie immediate, apre un delicato fronte sulla gestione interna delle procedure e sulla regolarità sportiva.

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