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giovedì 7 Novembre 2024

Violenza ad Ascoli: tifosi inferociti dopo il pari col Modena

Vergognoso epilogo al match tra Ascoli e Modena, terminato con un pareggio che ha fatto infuriare i tifosi bianconeri. Circa un centinaio di sostenitori, a fine gara, hanno riversato la loro rabbia nei confronti dei giocatori e della dirigenza, lanciando oggetti e minacciando ritorsioni.

Secondo quanto riportato dal Quotidiano Sportivo, al triplice fischio della gara i tifosi marchigiani avrebbero dato vita ad un vero e proprio assedio nei pressi della Tribuna Centrale e della Curva Nord. Oggetti di vario tipo, tra cui monete e petardi, sono stati lanciati all’indirizzo dei calciatori e dei dirigenti.

Momenti di terrore si sono vissuti quando una bomba carta è esplosa vicino ai piedi di Ilija Nestorovski, sfortunato protagonista del calcio di rigore parato da Riccardo Gagno. Non è andata meglio al portiere Devis Vásquez, colpito alla testa da una bottiglia lanciata dai tifosi inferociti.

L’episodio più grave, tuttavia, è rappresentato dalle minacce di ritorsioni rivolte ai giocatori. I tifosi sono furiosi per il risultato e per la posizione in classifica dell’Ascoli, attualmente terzultimo posto con il rischio concreto di retrocessione. Hanno fatto chiaramente capire ai calciatori che la loro permanenza in città è legata al mantenimento della categoria.

La società bianconera ha immediatamente condannato fermamente i fatti accaduti, annunciando di aver avviato le opportune indagini per identificare i responsabili. Un segnale forte e necessario per tutelare la sicurezza dei propri tesserati e per scongiurare il ripetersi di simili episodi in futuro.

L’episodio di Ascoli rappresenta un’onta per il calcio italiano, e riaccende i riflettori sul tema della violenza all’interno degli stadi. È necessario un intervento deciso da parte delle autorità competenti per estirpare definitivamente questo fenomeno che non ha nulla a che vedere con lo sport e con i suoi valori.

Oltre alla violenza fisica, è importante sottolineare anche la gravità delle minacce rivolte ai giocatori. Tali comportamenti sono inaccettabili e devono essere perseguiti con la massima severità. Il calcio deve essere un momento di festa e di aggregazione, non un teatro di violenze e intimidazioni.

È auspicabile che quanto accaduto ad Ascoli serva da monito per tutti. Tifosi, società e istituzioni devono collaborare per creare un clima di sportività e rispetto all’interno degli stadi, dove il calcio possa essere vissuto nella sua vera essenza.

Foto: Quotidiano Sportivo

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