Questa mattina, il Presidente della Lega B, Mauro Balata, ha inviato una risposta articolata e riflessiva alla lettera del Presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Questo scambio di missive ha acceso un dibattito significativo all’interno del panorama calcistico italiano, toccando temi cruciali per il futuro dei campionati domestici e, in particolare, per la sostenibilità economica della Serie B e delle categorie inferiori.
Balata e Gravina: Un confronto costruttivo, ma necessario
Nella sua risposta, Balata non ha mancato di sottolineare il suo stupore per il contenuto della lettera di Gravina e per il fatto che sia stata indirizzata direttamente ai club di Serie B, bypassando così gli organi di rappresentanza della Lega stessa. Questo atto, secondo Balata, ignora il ruolo istituzionale della Lega B, che rappresenta un interlocutore fondamentale nelle questioni riguardanti il calcio italiano e le sue dinamiche economiche.
Il cuore della riflessione di Balata riguarda l’impatto che le competizioni internazionali, come quelle gestite dall’UEFA, stanno avendo sui campionati nazionali. L’erosione del valore dei campionati domestici, avverte Balata, potrebbe avere conseguenze economiche gravi, non solo per i club, ma per l’intero comparto dello sport nazionale. Questo fenomeno, se non contrastato, rischia di impoverire ulteriormente il “calcio di territorio”, ossia quel calcio radicato nelle comunità locali, che rappresenta la base e l’anima del movimento calcistico italiano.
Il problema della redistribuzione delle risorse UEFA
Un punto particolarmente critico sollevato da Balata riguarda la redistribuzione delle risorse generate dalle competizioni UEFA. Sebbene sia vero che la quota destinata ai club non qualificati per le fasi a gironi sia aumentata, queste risorse non beneficeranno in modo significativo i club delle serie cadette come la Serie B. Questo scenario preoccupa Balata, che teme un continuo depauperamento delle risorse a disposizione dei campionati inferiori, con conseguenze negative sugli investimenti dei broadcaster e, di riflesso, sulla visibilità e sostenibilità di queste competizioni.
Le domande chiave di Balata a Gravina
Balata pone una serie di domande cruciali a Gravina e, per estensione, alla FIGC e all’UEFA:
- Quali interventi sono stati o possono essere attuati per tutelare i campionati domestici?
- Come possono essere riassegnate le risorse per garantire una distribuzione più equa?
- In che modo sarà possibile assicurare che anche i campionati inferiori alle prime divisioni ricevano una parte delle risorse europee?
Queste domande, secondo Balata, devono trovare una risposta urgente se si vuole preservare l’integrità e il valore del calcio italiano nel suo complesso.
delle Leghe Europee di cui fa parte”.
Tuttavia, dal report della European League si evince che se pur vero che la quota per i club non
qualificati per la fase a gironi né partecipanti ai turni di qualificazione è stata aumentata
dal 4% al 7% delle entrate totali, tuttavia tali risorse non andranno a beneficio dei club delle
serie cadette.
Ciò determinerà innegabilmente un costante impoverimento del calcio di territorio, con il rischio
di ulteriori riduzioni di investimenti da parte dei broadcaster.
Rispetto a tale situazione, in una prospettiva di corretta e costruttiva dialettica federale, le nostre
principali domande sono:- quali interventi sono stati attuati o possono ancora essere attuati a tutela dei campionati
domestici? - quali diverse allocazioni delle risorse è possibile immaginare?
- In che modo sarà possibile garantire la distribuzione solidaristica delle risorse europee
anche ai campionati inferiori alle prime divisioni?
Auspichiamo che tali preoccupazioni possano essere fatte proprie da Te, quale Presidente
Federale, anche per il prestigioso ruolo che ricopri quale Vicepresidente UEFA e Presidente del
Club Competition Committee UEFA, cui compete tra le altre cose anche il compito di proporre
“modelli per la distribuzione dei ricavi delle competizioni per club”, incluse le forme solidaristiche
di cui all’ art.2 dello statuto UEFA.
Da parte nostra accogliamo con piacere il suggerimento di “richiedere informazioni sullo sviluppo
dei lavori direttamente alla richiamata Associazione delle Leghe Europee”, per il quale ci siamo
immediatamente attivati, per farci portavoce, anche in tale sede delle nostre crescenti
preoccupazioni.
Con l’augurio di aver chiarito la nostra posizione e di aver dato un contributo costruttivo al
confronto, che siamo disposti a portare avanti collaborativamente in ogni possibile occasione, ti
saluto cordialmente.
Un appello alla collaborazione
Nonostante le critiche, la lettera di Balata si conclude con un appello alla collaborazione. Egli accoglie il suggerimento di Gravina di dialogare direttamente con l’Associazione delle Leghe Europee, ma sottolinea l’importanza di un impegno congiunto da parte della FIGC, considerando il prestigioso ruolo di Gravina come Vicepresidente UEFA e Presidente del Club Competition Committee. Balata esprime la speranza che queste preoccupazioni possano essere fatte proprie anche dalla federazione, al fine di trovare soluzioni che salvaguardino l’intero sistema calcistico italiano.
La risposta di Balata è un chiaro segnale che il futuro del calcio italiano passa attraverso una gestione attenta e una redistribuzione equa delle risorse, in modo da garantire la sopravvivenza e la competitività dei campionati nazionali, specialmente quelli delle categorie inferiori.