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martedì 8 Ottobre 2024

Intervista esclusiva a Ciro Sirignano: “Catanzaro nel cuore, spero in una bella vittoria contro la Cremonese”

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Affidabilità, costanza di rendimento e professionalità dentro e fuori dal campo, sono le doti essenziali per un calciatore che si rispetti. Se poi a questo aggiungiamo un grande attaccamento alla maglia, pur avendo giocato in tante squadre, il risultato è Ciro Oreste Sirignano, per tantissimi solo Ciro, nato a Pomigliano d’Arco (Napoli) il 1° ottobre 1985. La sua carriera si è svolta un po’ in tutta Italia, soprattutto in Serie C, ma anche in B con l’Avellino e con una parentesi nella massima serie bulgara con il Botev Plovdiv. Queste esperienze ne fanno un giocatore insostituibile, un mastino della difesa essenziale in tutte le squadre dove ha giocato. Arriva a Catanzaro nel 2011 a campionato iniziato e con 17 presenze e due reti – una delle quali decisiva per il pareggio contro l’Aprilia, allenata guarda caso da Vincenzo Vivarini (per citare un po’ i celebri “corsi e ricorsi storici”) – valgono ai giallorossi la meritata promozione in Prima Divisione (la C1). Rimane anche l’anno successivo e poi, pur andando via, ancora oggi lui resta nel cuore e nel ricordo dei tifosi. Un affetto che lui ricambia da oltre dieci anni, ed è per questo che lo intervistiamo. 

Che differenza trovi fra il tuo Catanzaro e quello di ora? 

La differenza sta soprattutto nella categoria. Noi eravamo un gruppo unito, pranzavamo e cenavamo sempre insieme, al Benny Hotel. Ma gli anni passano, le società anche, e pure i calciatori. Anche il Catanzaro di adesso è unitissimo, altrimenti non arriverebbe a questi grandi risultati. Ma ogni campionato è una storia a parte e però sono contento che il Catanzaro stia facendo bene, perché anche nel secondo tempo con la Cremonese ha dominato.

Cosa ti rimane degli anni trascorsi a Catanzaro?

Di quegli anni ho un bellissimo ricordo. I tifosi vivono il calcio a 360 gradi, ti seguono negli allenamenti, ti fermano per strada e ti fanno sentire Calciatore con la Maiuscola. Ero in Serie C, ma con il loro calore mi hanno fatto sentire di categoria superiore. Ho un po’ di rammarico per essere andato via troppo presto, avrei voluto restare a giocare ancora, però ho anche tanti amici a Catanzaro ed ogni volta che torno mi batte il cuore e sono molto contento. 

La tua qualità più apprezzata è sicuramente la professionalità, che insieme all’attaccamento alla maglia ti porta a dare sempre il massimo in campo. Riconosci queste doti nel Catanzaro attuale? 

Ti ringrazio molto per queste parole. Ho visto più di qualche partita del Catanzaro e ci sono molti giocatori come Iemmello, Brighenti e Vandeputte che veramente ci tengono e hanno fatto di tutto per rimanere in questa squadra. I tifosi ti portano a dare sempre il massimo in campo. Il senso di appartenenza lo vedevo anni fa e lo vedo ancora di più adesso.

Dal punto di vista umano, cosa ti ha lasciato l’esperienza in giallorosso? 

Dal punto di vista familiare posso dire che siamo rimasti molto legati non solo al Catanzaro calcio, ma anche alla città, perché eravamo davvero molto giovani e ci siamo sentiti subito a casa. Ogni volta, ricordo con piacere quegli anni bellissimi e non solo le vittorie, ma anche le sconfitte, che fanno parte della vita. 

Hai seguito questo campionato di Serie B? Cosa ne pensi?

Il campionato l’ho seguito con molta attenzione, e ancora di più le partite del Catanzaro. Ho giocato in B all’inizio della mia carriera ed è un campionato molto lungo: basta che fai bene o male per tre o quattro partite di fila e ti trovi in zona playoff o playout. Il Catanzaro ha fatto più che bene. Ha avuto qualche partita così così, ma si è ripreso alla grande, soprattutto con il gioco, ed è arrivato ai playoff. 

Siamo ormai alla semifinale playoff. Come la vedi? 

Ho visto la partita con la Cremonese, che è una squadra forte, ma il Catanzaro può dire la sua e ha il dovere di provarci. Il Brescia doveva fare la partita, avendo un solo risultato a disposizione, il Catanzaro ha saputo aspettare ed è stato anche fortunato, ma per le grandi cose che ha saputo fare in avanti e la capacità di reagire ha giocato una grande partita. Con la Cremonese ho visto una bella partita fra due grosse squadre, ma al ritorno mi auguro che possa uscire una bella vittoria per il Catanzaro. 

Un tuo messaggio personale per i tifosi? 

Mi dispiace per non aver potuto giocare per molti più anni da voi, cosa che rimpiangerò, penso, per molto tempo. Vi do un grosso “in bocca al lupo” e spero che sia rimasto in voi un bel ricordo di me, in campo, ma anche fuori. 

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