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giovedì 26 Dicembre 2024

Quel numero nove e i suoi compagni – Capitolo XX

Di Adriano Macchione

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Bonfanti l’anno che verrà

A Catanzaro, anche a “calcio mercato” chiuso, si continua a vociferare di acquisti.
Quello che manca è un bomber riconosciuto o almeno di chiara fama. Anche se all’apparenza il
vuoto non c’è. Infatti Spelta è stato acquistato perché si ha fiducia in lui, Gori è un vanto della
tifoseria, Mammì è Mammì. Già è dura lasciare fuori uno dei tre, in quanto nessuno merita la
giubilazione. Ma il problema dell’attacco, in verità, rimane perché nessuno di questi giocatori
sembra un bomber da dieci reti, neppure Spelta. Il 25 luglio un piccolo titolo del “Corriere dello
Sport” annuncia: “Forse il Catanzaro ingaggerà Bonfanti”. Che poi, però, non arriva. Si parte,
insomma, con i tre ormai “soliti noti”. Aquilino Bonfanti, ala sinistra del Catania, da giovane
promessa del Milan e poi riserva nell’Inter, giocatore di buona fama e rendimento, detto
“Fernandel” per la rassomiglianza con il noto attore francese interprete del famoso Don Camillo, a
Catanzaro, invece, arriverà solo… l’anno dopo.

Monticolo ‘un voze mu vene…

Avevamo anticipato che tra i nuovi acquisti chi non sarebbe andato affatto bene era il terzino Monticolo. Anzi, per essere più precisi, si tratterà di un vero e proprio fallimento. Ma non per carenze tecniche del giocatore, ma “’ppe limiti ‘e capu”, come dirà qualcuno dei dirigenti. Limiti che si intuiscono e conoscono immediatamente, sin dal primo approccio con la sua nuova società. Monticolo, tanto per cominciare, si presenta in ritardo alle visite mediche. E’ in vacanza e cerca di rimandare il più possibile la venuta a Catanzaro per godersi senza interruzioni le ferie. Poi, finalmente arriva, in compagnia della moglie in dolce attesa. <<A Napoli dovranno rimpiangermi, soprattutto chi crede di avere fatto un grande affare svendendomi>>, dichiara polemico. Poi aggiunge: <<Ho letto che il Catanzaro mi ha avuto per una cifra molto modesta, quasi fossi un regalo del Napoli. Tutto sommato, debbo dirmi fortunato di non essere stato dirottato nella serie inferiore. Certo, avrei potuto impuntarmi, ma con quale profitto? Quello di sentirmi dire che non mi andava a genio venire a Catanzaro, e cosi bruciarmi in partenza con gli sportivi di quaggiù. No! Ho abbozzato, ed eccomi bello e pronto>>. A qualche giornalista, evidentemente dal buon fiuto, viene in mente, però, una domanda: <<Ma il Napoli non l’avrà mica ceduta considerandolo un seguace dell’ex compagno di squadra Bianchi, definito un sindacalista?>>. Monticolo ha la risposta pronta: <<Mi rifiuto di pensare che possa essere stato definito sindacalista per il semplice fatto che non ho mai piantato grane nel Napoli. Se sindacalista vuol dire parlare in comune dei nostri problemi, allora il Napoli avrebbe dovuto cedere tutti. Evidentemente non mi ritenevano indispensabile>>. Un commento? Sembra tutto a posto, ma l’enigmatico Monticolo si rivela ben presto un… marinaio. Promesse, solo promesse. Infatti, ecco il seguito della storia. Esaurite le visite mediche, il giocatore riparte per gli ultimi spiccioli di vacanza, quindi, ritornato per il ritiro di Platania, immediatamente inizia a fare le bizze per l’ingaggio. Spara alto, troppo in alto per Ceravolo, quindi alza la cresta e va via, abbandonando ben presto la compagnia. Salta la preparazione, salta le amichevoli (quando i compagni giocano a Soverato con il Crotone già non c’è più), salta la Coppa Italia. Poi, dopo un mese dalla fuga, il 22 settembre, Luciano Monticolo, pentito (all’apparenza) ritorna in sede, disposto ad accettare le iniziali offerte della società e con la voglia di giocare. Ma come finisce? Finisce che Monticolo, dopo aver fatto ritorno in città, fa nuovamente marcia indietro e se ne ritorna, ancora una volta, a casa sua. Stavolta (almeno per questa stagione) senza più fare ritorno al Catanzaro. La piazza rimane stupefatta e si sente, anche, offesa nell’onore. <<Monticolo ‘un voze mu vene>>, la frase gira di bocca in bocca ed è sempre la stessa. Al mercatino autunnale, poi, Ceravolo piazza il giocatore in prestito al Milan, dove però fungerà da riserva, tanto che Nereo Rocco lo utilizzerà in campionato una sola volta. Per il Catanzaro, comunque, una perdita gravissima. Non tanto per il valore del giocatore (con quel caratterino, poi…), ma perché il buco creato dalla sua assenza costringerà Ceravolo ad acquistare un nuovo difensore, dopo le incertezze difensive che saranno palesate contro Juve e Inter nelle prime due partite di campionato, spendendo dei soldi (tanti) per un ruolo che si credeva già coperto. Quando, invece, con gli stessi soldi, si sarebbe potuta acquistare, a novembre, una punta da dieci gol che probabilmente avrebbe salvato il Catanzaro dalla retrocessione.

Giallorossi nel ritiro di Platania: Pozzani in tuffo, Seghedoni allena il portiere Bertoni,
lo stesso Seghedoni a passeggio con Bertuccioli, una lezione tattica,
D’Angiulli, Banelli e Speltain compagnia.

Si comincia…

Il primo gol della stagione 1971-72 lo segna, indovinate un po’, Angelo Mammì. Certo, è una
partita da niente, Catanzaro-Platania, che finisce 12-0, ma il primo gol, comunque sia, lo segna lui.
Segue un amichevole a Soverato contro il Crotone nelle cui fila è passato l’ormai ex Barone (che
nell’occasione trova posto nella squadra rossoblu nel secondo tempo) e nelle cui fila milita il
centrocampista Bassi, un giocatore che poi, nel mercatino di novembre, sarà acquistato dal
Catanzaro. Barbuto (un altro giocatore che presto finirà al Crotone) è invece ancora in giallorosso
(subentra in questa partita all’inizio della ripresa a Silipo).
E’ estate e fa un caldo da satanassi ma Soverato, per questa amichevole, è presa egualmente
d’assalto da una miriade di tifosi convenuti anche dai posti più lontani della provincia e perfino da
Cosenza. Le file di macchine sono interminabili. Alla fine si registrano addirittura ben settemila
(incredibile) presenti che affollano lo stadiolo in erba riversandosi ancora prima dell’inizio della
partita ai bordi del terreno di gioco, a pochi centimetri dalle linee laterali. Anzi, gruppi di tifosi
trovano posto solo nel… terreno di gioco. La gara, così, inizia con notevole ritardo. Stessa musica
nell’intervallo, l’ordine a stento ricomposto si… scompone e per ricominciare ci vuole di nuovo
molto tempo. La cronaca dell’amichevole annota che prima della gara si svolgono premiazioni
varie, che il Catanzaro gioca in maglietta gialla con bordi rossi e che, se lo statistico ritiene nulla la
prima esibizione con il Platania perché la prima partita “vera” è questa con il Crotone, beh, la
nuova stagione ricomincia egualmente da dove era finita la precedente: 1° minuto di gioco e
giallorossi subito in gol con… Mammì, l’eroe di Napoli. Il gol? Corner di Braca e Mammì tira al
volo, con il portiere crotonese Vannoni che si lascia passare la palla tra le gambe. Al 16°, poi,
raddoppia Gori ben smarcato da Mammì e nel secondo tempo triplica il nuovo acquisto Seghezza
(subentrato nel corso della ripresa). Insomma, una bella festicciola, dove c’erano tutti. Mancava
solo Kissinger, il nuovo Segretario di Stato americano, diventato il “divo dell’estate” per il gran
parlare che si è fatto di un suo viaggio a Pechino per preparare una visita stavolta non della
squadra di ping pong ma addirittura di Nixon in persona. Può capitare che se Maometto (et similia)
non va alla montagna, è la montagna che qualche volta può andare da Maometto.

Una formazione del Catanzaro prima di una gara di allenamento con il Platania.
In piedi: Franzon, Zuccheri, Benedetto, Busatta, Monticolo, Spelta.
Accosciati: Bertoni, Mammì, Banelli, D’Angiulli, Braca, Pozzani.
Una formazione del Catanzaro prima di una gara di un allenamento al “Militare”.
In piedi:Zuccheri, Silipo, Benedetto, D’Angiulli, Busatta, Pozzani.
Accosciati: Mammì, Banelli, Gori, Spelta, Braca.
Amichevole Catanzaro-Crotone a Soverato: Seghedoni premiato.
Sullo sfondo, Busatta e Benedetto.
Amichevole Catanzaro-Crotone a Soverato. Angelo Mammì segna sempre lui.
Foto ricordo prima di un’amichevole precampionato. Con l’ avv. Nicola Ceravolo, l’allenatore
Gianni Seghedoni e il medico sociale dott. Martino, ci sono, tra gli altri, Franco Ferrara,
presidente fino al 1957-58 e predecessore di Ceravolo,
e il sindaco di Catanzaro Ernesto Pucci.
Giallorossi in precampionato: Roberto Franzon, Giampiero D’Angiulli e Alfredo Ciannameo,
Sergio Zuccheri e Fausto Silipo.
La difesa del Catanzaro prima degli acquisti novembrini: il portiere Pozzani,
i terzini Zuccheri e D’Angiulli, lo stopper Silipo e il libero Benedetto.
Maurizio Gori in precampionato a Soverato.

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