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domenica 9 Febbraio 2025

Sant’Anna, stop alla decadenza: accolto il ricorso al Consiglio di Stato

La clinica cardiochirurgica Sant’Anna di Catanzaro ottiene un’importante vittoria legale grazie all’intervento del Consiglio di Stato, che ha sospeso l’efficacia del provvedimento di decadenza dell’accreditamento emesso dal Commissario ad acta per la sanità in Calabria. La decisione è il frutto del ricorso presentato dall’avvocato Francesco Pitaro e dal professor Bernardo Giorgio Mattarella per conto della curatela fallimentare, rappresentata dall’avvocato Francesco Manduca. Questa pronuncia garantisce, almeno temporaneamente, la continuità operativa della struttura sanitaria, che rischiava la chiusura con pesanti ripercussioni per pazienti e lavoratori.

Un pronunciamento che dà respiro al Sant’Anna

Il Consiglio di Stato, riunitosi anche in Camera di consiglio, ha accolto il ricorso contro la decisione di revocare l’accreditamento, evidenziando la possibile illegittimità del provvedimento sotto diversi aspetti. In particolare, sono state sottolineate violazioni delle norme, contraddizioni nell’atto amministrativo e carenze nella motivazione del Commissario, soprattutto in considerazione della straordinarietà della situazione creata dal subentro della curatela fallimentare.

Tra le principali argomentazioni presentate dai legali, spicca il rischio di un danno grave e irreparabile. La decadenza dell’accreditamento avrebbe infatti comportato non solo la chiusura della struttura, ma anche pesanti conseguenze per i pazienti che necessitano delle cure fornite dal Sant’Anna e per i lavoratori che rischiavano di perdere il posto di lavoro.

Le basi del ricorso: violazioni e contraddizioni

L’avvocato Pitaro e il professor Mattarella hanno fondato il loro ricorso su una serie di elementi giuridici e fattuali:

Violazione delle norme vigenti: il provvedimento di decadenza sarebbe stato emesso senza rispettare appieno le regole previste per situazioni complesse come quelle di una struttura sanitaria in curatela fallimentare.
Difetto di motivazione: il Commissario non avrebbe adeguatamente giustificato la decisione di revoca, non tenendo conto delle particolari condizioni gestionali della clinica.
Contraddittorietà dell’atto: sono emerse incoerenze tra gli obiettivi dichiarati e le conseguenze pratiche del provvedimento.
Danno irreparabile: la chiusura della struttura avrebbe comportato gravi ripercussioni sulla salute pubblica, oltre a mettere a rischio numerosi posti di lavoro.

L’importanza della continuità operativa

La clinica Sant’Anna rappresenta un punto di riferimento per la cardiochirurgia non solo in Calabria ma anche nel Mezzogiorno d’Italia. La sua chiusura avrebbe significato non solo una perdita in termini di accesso alle cure, ma anche un colpo al sistema sanitario regionale, già sotto pressione.

Il Consiglio di Stato ha quindi riconosciuto la necessità di garantire la continuità operativa, in attesa di una risoluzione definitiva della vicenda. Questa decisione rappresenta un passo fondamentale per evitare una crisi sanitaria locale, offrendo al contempo una nuova speranza a tutti coloro che gravitano intorno alla struttura: pazienti, medici e personale amministrativo.

Sebbene la sospensione del provvedimento rappresenti una vittoria temporanea, il futuro del Sant’Anna resta incerto. Sarà necessario un dialogo costruttivo tra le parti per garantire che la clinica possa continuare a operare in modo efficace e sostenibile. Nel frattempo, l’attenzione rimane alta, con i riflettori puntati sulle decisioni future del Commissario ad acta e sugli ulteriori sviluppi legali.

Un caso che fa riflettere

Questa vicenda evidenzia le difficoltà e le sfide che il sistema sanitario calabrese deve affrontare. Da un lato, la necessità di garantire la qualità e la sostenibilità dei servizi; dall’altro, l’urgenza di tutelare i presidi sanitari esistenti, soprattutto in una regione che fatica a offrire un accesso adeguato alle cure.

Il caso del Sant’Anna, con le sue implicazioni legali e sociali, è emblematico di una realtà complessa che richiede soluzioni innovative e un approccio più inclusivo da parte delle istituzioni.

La sospensione della decadenza dell’accreditamento è un segnale positivo per la clinica Sant’Anna e per tutto il sistema sanitario calabrese. Tuttavia, molto dipenderà dagli sviluppi futuri, che richiederanno un equilibrio tra esigenze amministrative, sostenibilità economica e tutela del diritto alla salute.

La battaglia legale è tutt’altro che conclusa, ma questa prima vittoria offre un momento di respiro a una struttura che rappresenta un pilastro fondamentale per la sanità del Sud Italia.

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